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sabato 19 luglio 2014

Notizie su Joseph Conrad



Joseph Conrad, fra i massimi scrittori a cavallo fra Ottocento e Novecento,e’ forse quello che ha saputo in modo piu’ acuto percepire il senso profondo della crisi d’identita’ vissuta dalle persone alle soglie dell’epoca moderna. Egli, nei temi trattati nei suoi libri,cerca sempre di trovare un senso all’esistenza in un tempo in cui i valori tradizionali stanno perdendo il carattere assoluto,che avevano avuto fino ad allora. Il progresso sociale, il pensiero politico, così come il colonialismo o la rivoluzione,sono forse dimensioni ineluttabili, che possono trovare delle giustificazioni e motivazioni ideali, ma sono destinate a tradire sempre l’essenza dell’uomo. Conrad, per lunghi anni pieni di avventure, era stato marinaio, per cui la maggior parte delle storie da lui raccontate sono situate sul mare, che e’ sempre e comunque presente nei suoi libri, anche nei cosiddetti “romanzi occidentali”, di vocazione piu’ politica – psicologica – antisociale, come “ Nostromo”, “ L’agente segreto “ e “ Sotto gli occhi dell’Occidente “. In “ Cuore di tenebra “ l’elemento acqueo e’ un grande fiume, che come un serpente mostruoso s’inoltra nel cuore dell’Africa, portando dal mare gli aspetti tragici dello sfruttamento dell’uomo sull’uomo. Apocalipse Now e’ la trasposizione cinematografica di questo racconto. La vita sul mare e’ quella che pone l’uomo davanti alle sue responsabilita’ e al suo destino, fisico e morale. E’ il piu’ antiretorico e antiideologico dei luoghi, dove le parole corrispondono davvero alle cose. Puo’ andarne di mezzo la vita. Gli atti che vi si compiono sono necessari, essenziali, e l’eseguirli o no sara’ un fatto di coscienza e competenza, di disciplina ed esattezza di comando, di coraggio o di codardia. Egli si domanda quale sia la sorte del codice morale di comportamento, se questo ha perduto significato e valore; quale e’ la sorte dell’individuo di fronte alle istanze delle ideologie e della storia. Conrad mostra di credere in un codice dell’uomo soltanto.
Marietta  Gallo

sabato 12 luglio 2014

Il Centro Sociale Anziani si rinnova

Preceduto da un’assemblea generale di preparazione che ha preso atto delle candidature e designato i membri costitutivi, si è riunito nella sede sociale di via San Francesco in Cetraro paese, il nuovo Direttivo che ha proceduto all’elezione degli organi esecutivi.
E’ stato riconfermato nella carica di Presidente Mario Antonucci e nella carica di Vice Presidenti Mario Novello e Fausto Gallo. Sono stati inoltre riconfermati rispettivamente nella carica di segretario Osvaldo Tarsitano e, come consiglieri, Maria  Castellani, Fernando Portella e  Antonietta Zenardi. Sono entrati a farne parte per la prima volta Rosa Randazzo e Vittoria Colistra.
Sia nel corso dell’Assemblea generale dei soci, sia in seno alla riunione del Direttivo, è stata sottolineata la crescita notevole del sodalizio che ha realizzato, nell’ultimo periodo, iniziative culturali e ricreative di notevole livello. Tra l’altro è stato ricordato il recente Gemellaggio con Rai Senior e la costituzione di un apposito blog affidato alla direzione di Gaetano Bencivinni.
Un particolare ringraziamento il nuovo Direttivo ha rivolto ai membri uscenti Santa De Pasquale e Sarina Matta per l’intensa collaborazione sin qui prestata.

Vittoria Colistra

martedì 8 luglio 2014

Il profumo del frutto giallo

Simbolo di resurrezione, la cotogna, misterioso frutto giallo, permea con il suo profumo la narrazione del romanzo dello scrittore Paolo Rumiz La cotogna di Istanbul.
Una storia d’amore tra l’ingegnere viennese Max von Altenberg e la bosniaca Maša Bisdarevic, che si incontrano a Sarajevo dopo l’assurdo conflitto balcanico, seguito al crollo della ex Jugoslavia. La vicenda si svolge tra il 1997 e il 2007 tra Vienna, Budapest, Sarajevo e Istanbul.
L’autore con un linguaggio ritmico, ripropone suoni, colori, odori che fanno rivivere al lettore le tappe, i percorsi, le emozioni di uno straordinario amore, sbocciato a Sarajevo, crocevia di civiltà, luogo di incontro e di scontro di etnie, ricco di storie, di leggende, di tradizioni.
È la storia di un amore che richiama la ballata della cotogna, una storia che narra di un amante  che si reca ad Istanbul per raccogliere il frutto giallo, che servirà per guarire l’amata colpita da una grave malattia.
Il tema della ballata diventa la storia di Max e di Maša, colpita dal male oscuro del secolo, che non sarà salvata dal frutto miracoloso, ma sarà strappata dalle tenebre della morte dal racconto di Max, che saprà trasmettere il suo dolore, trasformando il suo amore per Maša in un vero e proprio mito per il popolo bosniaco, affascinato dal malinconico e disperato racconto dell’ingegnere Max, divenuto cantore della sua malinconica storia.
Un romanzo affascinante e coinvolgente, che ripropone la questione dell’amore e della morte, della guerra e della pace, dello storico confronto – scontro di civiltà tra Cristiani e Musulmani.
Tutto procede con il ritmo della ballata, un cammino ritmato, che intreccia le vicende della macrostoria con le vicende sentimentali dei due protagonisti, che vivono intensamente una passione, destinata ad infrangere le barriere della morte.


Gaetano Bencivinni

venerdì 4 luglio 2014

Un salto nell’ignoto

Il tema del colonialismo attraversa la narrazione dei romanzi Cuore di tenebra e Lord Jim dello scrittore anglo polacco Josef Conrad, aventi entrambi come soggetto narrante il capitano Marlowe.
L’autore si misura con la complessità del fenomeno coloniale, che presenta il duplice volto della missione civilizzatrice dell’Occidente e l’aspetto infame e devastante per le popolazioni indigene, alimentato dalla feccia dell’avventurismo di tanti spregiudicati e disumani colonizzatori.
Lord Jim, personaggio enigmatico, un eroe romantico egocentrico, rappresenta entrambi i volti del colonialismo, essendo una sorta di sintesi tra nobiltà ed infamia, generosità e cattiveria, luce e tenebra.
Tutto inizia per lord Jim con quel salto maledetto nella scialuppa di salvataggio, che compie insieme a tre avventurieri bianchi, lasciando colare a picco la nave di cui era ufficiale con a bordo ottocento indigeni neri.
Un atto infamante, che pesa sulla sua esistenza e lo perseguita in modo ossessivo, costringendolo di fatto a fuggire dal mondo occidentale per trovare un rifugio nella giungla malese dove avrà modo di ricostruire una nuova vita, divenendo il capo carismatico di una tribù indigena.
Neanche questo rifugio riuscirà a cancellare la macchia di quel salto maledetto, anche perché Jim al primo contatto con una banda di avventurieri bianchi consentirà a costoro di fuggire dalla giungla, nonostante il dissenso delle tribù malesi.  Una scelta questa che gli costerà la vita.
La narrazione di Marlowe procede lungo un filo sottile che tende a distinguere la figura di Jim, considerato “uno di noi”, ovvero un occidentale e “gli altri”, che sono gli indigeni, considerati poco più di animali.
Lord Jim è proprio l’espressione di questo enigma coloniale che non trova una sua soluzione e rimane incomprensibile.


Gaetano Bencivinni

martedì 1 luglio 2014

Una passione inattiva

Una passione inattiva, ambizioni frustrate, salotti frivoli parigini ed eventi storici rilevanti sono gli ingredienti della struttura narrativa del romanzo L’educazione sentimentale dello scrittore francese Gustave Flaubert.
Frédéric  Moreau, personaggio debole, trascinato dal caso, dalle circostanze e dalle situazioni, pronto a galleggiare nel groviglio delle vicende personali e pubbliche, anticipa la figura dell’eroe decadente, uomo senza qualità, inetto, in fuga da se stesso, sconfitto dalle sue incertezze soggettive prima ancora che dal mondo.
Politica ed amore sono i temi intorno a cui ruota la trama del romanzo, che procede in modo lineare nell’arco di tempo che va dal 1840 al 1850 con i riflettori puntati sulle sommosse e le barricate del 1848 a Parigi. La parte terminale invece avviene nel 1867, allorché i protagonisti si rivedono nella maturità e ripercorrono le tappe della vicenda d’amore tra Frédéric  e la signora Arnoux che rimane platonica sino alla fine.
Il romanzo di Flaubert è particolarmente interessante soprattutto nella parte conclusiva, allorché l’autore compie una sorta di discontinuità narrativa con uno spazio bianco, che prefigura il modo di narrare che andrà in vigore nel Novecento.


Gaetano Bencivinni