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mercoledì 20 luglio 2016

Cetraro. La partita contro le mafie deve essere vinta.


Tiziana Ruffo.
 “Ho ricevuto  tanti premi e riconoscimenti ma sapevo che questa serata sarebbe stata diversa dalle altre. Le emozioni sono forti”. Ha esordito così il saggista Isaia Sales a Cetraro nell’ambito della XIV edizione del Premio internazionale Giovanni Losardo, in cui gli  è stato conferito il “Cristo D’Argento” per la sezione Autori. Sales ripercorre gli anni tragici dell’assassinio di Losardo ,avvenuto il 21 giugno 1980. “In quegli anni,  erano stati ammazzati un sindacalista, il sindaco della mia città,  e poi Pio La Torre e  ancora  Losardo e Valarioti. Ho pensato  che potesse toccare anche a me, chi aveva  le nostre idee poteva essere ammazzato”.  Sales ha pronunciato queste parole nella splendida cornice di Palazzo del Trono, alla presenza  del sottosegretario alla Giustizia  Gennaro Migliore, e dell’on. Stefania Covello, che ha ribadito l’importanza della “battaglia, nel nome e in memoria di Giannino Losardo, che deve continuare con sempre maggiore forza e determinazione, in una colorazione stretta di tutte le istituzioni e i poteri dello Stato”. Erano presenti il consigliere regionale Giuseppe Aieta, il sindaco di Cetraro Angelo Aita e i magistrati Eugenio Facciolla e Domenico Fiordalisi. “Non abbiamo cambiato da allora  il nostro modo di agire – ha continuato  poi Sales, perché alla paura,  che è un sentimento individuale, abbiamo sostituito   il coraggio che è un sentimento collettivo” . Una platea attenta, formata da autorità istituzionali, esponenti  delle forze dell’ordine, magistrati, giornalisti, sindaci, parroci e tanti cittadini che hanno testimoniato con la loro presenza l’importanza del Premio.  Per la sezione giornalismo Arcangelo Badolati e Filippo Veltri hanno premiato Antonio Anastasi,   Alessia Candito e Giovanni Pastore. Il gabbiano d’oro è stato  assegnato al procuratore nazionale antimafia Franco Roberti e ritirato dal colonnello del carabinieri Fabio  Ottaviani.  “Mi sono chiesto – ha sottolineato ancora  Sales, visibilmente emozionato, - perché i violenti hanno successo, perché i fetenti hanno successo. Quando è morto  il boss di Pagani, il mio paese,   ci fu il manifesto di cordoglio al boss da parte  del parlamentare della zona. La messa la venne a dire il vescovo.  Quel boss era un assassino. Da allora ho cercato risposte a proposito del  rispetto che ricevono questi assassini”. Tutto questo Sales lo racconta anche sul suo  libro,  premiato  con la seguente motivazione: “A Isaia Sales per il volume “Storia dell’Italia mafiosa”. Con la  sua autorevolezza di saggista e studioso, unita al pluriennale impegno politico e civile, produce un lavoro minuzioso, frutto di anni  di ricerca, in cui l’autore riannoda con perizia i fili della storia d’Italia e fornisce  un’analisi colta, originale ed appassionante del fenomeno mafioso”. Se non si  ricordasse  un uomo come Losardo,   ha concluso Sales, che  città sarebbe? Teniamo in piede la partita con iniziative di questo tipo perché,  non servono a sconfiggere la mafia,  ma servono a far capire che la partita è aperta, che la gran parte della popolazione sta contro i mafiosi”. I mafiosi hanno vinto “perché sono stati funzionali agli interressi delle classi dirigenti. È questa la semplice verità.  C’è il boss del pesce e c’è Losardo, c’è la famiglia Pesce e c’è Valarioti , c’è Riina e c’è Falcone, c’è Provenzano e c’è Borsellino. Abbiamo mantenuta dunque  la partita aperta nel corso degli anni . Queste iniziative servono per ricordare gli eredi del partito di Losardo,  un partito antimafioso che continua  a fare le battaglie che faceva lui ”. Insomma un evento culturale ricco di spunti di riflessione, vibrante e coinvolgente. “Noi quella partita, tenuta aperta, la vogliamo vincere.  – Ha detto Facciolla, che nella sua prima operazione sul territorio ha demolito proprio  il simbolo dell’antistato costituito  dalla pescheria di Muto. - Quella partita non vogliamo più pareggiarla perché è un’offesa a chi ha pagato con la  vita le proprie idee”. Da ciò l’accorato  appello alle autorità politiche presenti. “Abbiamo bisogno di operare in maniera sinergica con il Ministero della giustizia – ha detto rivolgendosi  a Migliore-  che deve essere il nostro punto di riferimento”.  Un appello ribadito anche dal magistrato  Fiordalisi perché senza  una squadra attrezzata la partita non si vince. Senza   risorse  umane e senza  strumenti  adeguati non si può scendere in campo.  È stata ampia  e completa la disponibilità di Migliore:  “La nostra vicinanza dev’essere  garantita, ma occorrono  meccanismi all’interno dell’opinione pubblica  che devono alimentare il confronto sulla lotta alla criminalità organizzata. Noi dobbiamo essere la generazione dell’estinzione dei fenomeni mafiosi  per attuare la  lezione di tanti uomini e tante donne che hanno perso la vita per questo”. La serata è stata introdotta dall’attrice Elena Fazio da Gaetano Bencivinni,  presidente del laboratorio  Losardo.

lunedì 18 luglio 2016

Nuova Armonia RAI Senior

Il periodico Nuova Armonia Rai Senior parla del gemellaggio con il Centro Sociale Anziani di Cetraro e RAI Senior Calabria.