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sabato 15 dicembre 2018

Verso un nuovo protagonismo degli anziani


E’ stata presentata a Cetraro la legge sull’invecchiamento attivo della regione Calabria. L’iniziativa ha riguardato i due centri sociali anziani che hanno partecipato all’evento, organizzato dall’associazione Visione, presieduta da Benedetta Saulo. Nel corso dell’incontro sono state illustrate tutte le opportunità finanziarie legale alla nuova normativa, che prevede contributi dell’ordine complessivo di 700 mila euro da mettere a disposizione di quanti operano nel volontariato e nel mondo degli anziani. La legge, proposta dal consigliere regionale Giuseppe Aieta, è stata approvata il 16 maggio. Si tratta di valorizzare le persone anziane come soggetti rilevanti per la società e prevenire la loro non autosufficienza, attuando azioni positive che contribuiscano a mantenere l'anziano nella famiglia e nel tessuto sociale e a valorizzarne il patrimonio di esperienza, di conoscenza e di cultura. Il presidente dell’associazione ha sottolineato come la norma attui i suoi obiettivi con il coordinamento di soggetti pubblici e del volontariato e privati che operano a favore delle persone anziane. L’onorevole Aieta ha ripercorso le ragioni politiche e sociali che lo hanno indotto a farsi promotore di un nuovo modello interpretativo del fenomeno dell’invecchiamento attivo, che costituisce un aspetto significativo della società contemporanea, caratterizzata dal nuovo ruolo che la terza età è chiamata a svolgere in un contesto di prolungamento delle aspettative di vita. Il vescovo monsignor Leonardo Bonanno, che ha preannunciato l’impegno attivo della diocesi, che punterà sulla valorizzazione di progetti di accoglienza in piena sintonia con lo spirito della normativa regionale. La presidente regionale di Senior Calabria, Brunella Stancato, metterà a disposizione dei centri anziani tutte le competenze di cui l’associazione dispone al fine di favorire l’elaborazione di progetti qualificati in grado di accedere ai finanziamenti. Il primo cittadino Angelo Aita ha sottolineato che l’amministrazione comunale è pronta a favorire il coinvolgimento delle associazioni in un’ottica di collaborazione e di azione corale per il processo di crescita della città. Un dibattito costruttivo a cui hanno contribuito per i due centri sociali di Cetraro, Rudy Angilica e Rosa Randazzo.  

                                 Tiziana Ruffo
Gazzetta del Sud 15 dicembre 2018

giovedì 13 dicembre 2018

Per un invecchiamento attivo


“Valorizzare le persone anziane come soggetti rilevanti per la società e prevenire la loro non autosufficienza, attuando azioni positive che contribuiscano a mantenere l'anziano nella famiglia e nel tessuto sociale e a valorizzarne il patrimonio di esperienza, di conoscenza e di cultura”.
 Queste le finalità della legge regionale approvata  il 16 maggio  di quest’anno su proposta del consigliere regionale onorevole Giuseppe Aieta.

La legge è stata presentata il 12 dicembre nell’hotel La Carruba, ai Centri anziani di Cetraro, il cui attivismo, come ha sottolineato Aieta, ha ispirato la legge.

Il presidente dell’associazione Visione Benedetta Saulo nella sua relazione introduttiva, ha sottolineato come  la norma attua i suoi obiettivi con il coordinamento di soggetti pubblici e del volontariato e privati che operano a favore delle persone anziane. 

L’onorevole Aieta ha ripercorso le ragioni politiche e sociali che lo hanno indotto a farsi promotore di un nuovo modello interpretativo del fenomeno dell’invecchiamento attivo, che costituisce un aspetto significativo della società contemporanea, caratterizzata dal nuovo ruolo che la terza età è chiamata a svolgere in un contesto di prolungamento delle aspettative di vita. Non si tratta solo della tradizionale saggezza degli anziani, ma del proficuo ed efficace attivismo che la terza età può esercitare all’interno del processo di crescita culturale e sociale della comunità.  

Gli interventi in sala hanno messo in rilievo alcuni  punti innovativi e qualificanti della legge.
La figura dell’anziano considerato non solo depositario della tradizione e della memoria, pur elementi importanti nel momento storico attuale,  ma risorsa utile per costruire relazioni positive tra cittadini calabresi e immigrati, in un’ottica di proficua integrazione e scambio, e tra calabresi e anziani di altre regioni d’Italia e degli altri paesi europei.

La legge sostiene servizi sociali innovativi quali ad esempio,  lo sviluppo di reti di vicinato e di supporto alle famiglie in difficoltà o alle persone a rischio di esclusione. Servizi importanti per gli anziani che vivono nelle piccole e grandi città, ma anche nei nostri paesi dove c’è la tendenza a rinchiudersi nel proprio privato.

Il sostegno finanziario a progetti di contrasto al disagio abitativo “volti a sviluppare modelli di condivisione e coabitazione, nonché forme e percorsi per l’abitare solidale intergenerazionale e interculturale” .

Nuovi modelli di famiglia in cui convivono giovani ed anziani in un’ottica di interscambio e di interdipendenza. L’anziano assume così il ruolo di equilibratore all’interno delle famiglie e di modello di comportamenti positivi.  Contro l’efficientismo dilagante trasmette il senso del limite, contro la monetizzazione di tutto, la dimensione della gratuità, contro il protagonismo e l’individualismo dilaganti, il valore dell’interdipendenza tra le persone.

La legge in sede di attuazione individua tre aree di attività: scuola e cultura, soggetti fragili , territorio e ambiente.
Temi questi che sono stati apprezzati dal vescovo monsignor Leonardo Bonanno, che ha preannunciato l’impegno attivo della diocesi, che punterà sulla valorizzazione di progetti di accoglienza in piena sintonia con lo spirito della normativa regionale.

 La presidente regionale di Senior Calabria Brunella Stancato metterà a disposizione dei centri anziani tutte le competenze  di cui l’associazione dispone al fine di favorire l’elaborazione di progetti qualificati in grado di accedere ai finanziamenti.

L’auspicio di Rudy Angilica, socio del Centro Sociale Anziani di Cetraro, è che le procedure burocratiche siano semplificate al massimo per favorire l’accesso ai finanziamenti.

Il primo cittadino Angelo Aita ha sottolineato che l’amministrazione comunale è pronta a favorire il coinvolgimento delle associazioni in un’ottica di collaborazione e di azione corale per il processo di crescita della città.
Una serata di confronto costruttivo  in una atmosfera di festosa convivialità.

Rosa Randazzo

lunedì 10 dicembre 2018

Conclusa a Cetraro la settima edizione del Caffè letterario


 Si è conclusa, nei giorni scorsi, presso il Centro Sociale Anziani di Cetraro, con una partecipata dissertazione condotta dal professore Gaetano Bencivinni sul romanzo “A ciascuno il suo”, di Leonardo Sciascia, la settima edizione del “Caffè Letterario” organizzato dal Centro sociale anziani di Cetraro, di cui è presidente Fausto Gallo. L’iniziativa, caratterizzata anche dalla partecipazione di esponenti istituzionali e politici, è stata, come sempre, incentrata su interessanti conversazioni letterarie, che quest’anno hanno avuto come tema principale “il delitto”, con riflessioni sull’attualità. Bencivinni si è, infatti, soffermato, con argomentazioni dettagliate, sulle tematiche di fondo sollevate dagli autori scelti, con particolare riguardo agli aspetti riconducibili alla nostra attualità. L’iniziativa è stata articolata in tre appuntamenti: il primo ha avuto come protagonista lo stesso Gaetano Bencivinni, che si è soffermato su “Delitto e Castigo”, di Fëdor Dostoevskij, mentre il secondo è stato incentrato sulla tematica “Palazzi e gente di Cetraro”, a cura dell’architetto Carlo Andreoli, esperto del patrimonio artistico della cittadina tirrenica e del territorio. La serata conclusiva del “Caffè letterario”, coordinata da Vittoria Colistra, è stata dedicata, in particolare, a tre punti, purtroppo sempre di attualità, ovvero i delitti mafiosi rimasti impuniti, l’intreccio perverso tra mafia e politica e il rapporto tra borghesia parassitaria e lo Stato. Punti sui quali è, come è noto, incentrata proprio la produzione letteraria di Sciascia. Gaetano Bencivinni ha,quindi, proposto una lettura di “A ciascuno il suo” focalizzando l’attenzione sulla presenza inquietante della mafia nello Stato e sul rapporto che la mafia ha avuto con la Chiesa prima della caduta del Comunismo. Tutte le serate sono state caratterizzate dalla presenza di un pubblico numeroso e attento, da cui sono anche scaturiti alcuni interventi, che hanno permesso una interessante analisi sul fenomeno mafioso, particolarmente sentito anche a Cetraro, che, come è noto, ha dovuto fare i conti per decenni con la presenza pervasiva della criminalità organizzata e che, negli anni ’80, è stata teatro di ben undici omicidi, tuttora impuniti. In particolare, nel dibattito si sono inseriti Rudy Angilica, che si è soffermato sulla persistente vitalità di fenomeni di corruzione che ancora affliggono la realtà contemporanea, non lasciando immune neppure il mondo della Chiesa, e il giudice di pace Elisabetta Pelaia, che, a sua volta, si è soffermata sull’ipocrisia e l’omertà, prendendo, appunto, spunto da Sciascia, fenomeni, ha sottolineato, caratteristici delle comunità ad alta densità mafiosa. Infine, Pino Losardo ha introdotto nella discussione i temi del garantismo e del pensiero libero, con un pensiero rivolto proprio a Cetraro, dove, ha messo in evidenza, è necessario costruire percorsi che favoriscano la crescita culturale e i valori, mentre Aldo Gravino ha sottolineato la necessità di andare oltre il pessimismo e la rassegnazione.
Il fatto di Calabria(10.12.2018)
Clelia Rovale


giovedì 6 dicembre 2018

Quei delitti impuniti che bramano giustizia


Delitti mafiosi impuniti, intreccio perverso tra mafia e politica, borghesia parassitaria e Stato. Temi questi al centro dell’ultima tappa della VII edizione del Caffè letterario organizzato dal Centro sociale anziani.  Si è chiuso così l’evento culturale, coordinato da Vittoria Colistra con una conversazione letteraria sul romanzo di Leonardo Sciascia “A ciascuno il suo”. Un’occasione per riflettere sui temi di particolare attualità, presenti nell’opera letterario dello scrittore siciliano e che riguardano l’ipocrisia, l’omertà e la sfiducia nelle istituzioni. Gli incontri culturali sono stati animati da Gaetano Bencivinni che ha proposto un percorso interpretativo del testo di Sciascia con i riflettori accesi sulla presenza inquietante della mafia dentro lo Stato e sul rapporto che la mafia ha avuto con il mondo ecclesiastico prima della caduta del comunismo. Rilevante è stata la partecipazione del pubblico e numerosi sono stati gli interventi che hanno consentito di approfondire e di attualizzare le complesse tematiche che riguardano il pianeta mafia, particolarmente sentite in una città come Cetraro, che vive da circa un quarantennio il dramma della pervasiva presenza della criminalità organizzata che negli anni ’80 ha prodotto ben undici omicidi rimasti impuniti. Rudy Angilica ha puntato il dito sulla persistente vitalità di fenomeni di corruzione che ancora affliggono la realtà contemporanea e con episodi inquietanti che riguardano persino il mondo della Chiesa. Il giudice di pace Elisabetta Pelaia ha evidenziato i fenomeni dell’ipocrisia e dell’omertà, trattati da Sciascia, che continuano ad essere aspetti caratteristici di tante comunità ad alta densità mafiosa. Pino Losardo ha colto l’occasione per rilanciare i temi del garantismo e del pensiero libero da riproporre con forza nella comunità cetrarese, che ha bisogno di costruire percorsi volti a favorire la crescita culturale e la tutela dei valori. Aldo Gravino ha lanciato un messaggio positivo per superare pessimismo e rassegnazione. Si è concluso così il ciclo delle conversazioni, che hanno riguardato inoltre il romanzo di Fëdor Dostoevskij “Delitto e castigo” e l’illustrazione dei palazzi storici di Cetraro, fatta a cura del critico d’arte Carlo Andreoli. Tutte le iniziative sono state caratterizzate da una rilevante presenza di pubblico anche con il coinvolgimento di esponenti delle istituzioni e del mondo politico.
Gazzetta del Sud, 5 dicembre 2018
Tiziana Ruffo



domenica 2 dicembre 2018

Caffè letterario. Delitti mafiosi in Sciascia


Si chiude domani (3 dic) a Cetraro la settima edizione del Caffè letterario organizzato dal Centro sociale anziani con una conversazione letteraria sul romanzo di Leonardo Sciascia “A ciascuno il suo”.

Un’occasione per riflettere sul tema di particolare attualità, costituito dai delitti mafiosi e dal perverso intreccio tra mafia e politica.

 L’evento, coordinato da Vittoria Colistra, sarà animato da Gaetano Bencivinni che propone un percorso interpretativo del testo di Sciascia con i riflettori accesi sulla presenza inquietante della mafia dentro lo Stato e sul rapporto che la mafia ha avuto con il mondo ecclesiastico prima della caduta del comunismo.

 Si conclude così il ciclo delle conversazioni, che hanno riguardato inoltre il romanzo di Fëdor Dostoevskij “Delitto e castigo” e l’illustrazione dei palazzi storici di Cetraro, fatta a cura del critico d’arte Carlo Andreoli.

Sinora, le iniziative sono state caratterizzate da una rilevante presenza di pubblico con il coinvolgimento di esponenti anche delle istituzioni e del mondo politico.

Tiziana Ruffo