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martedì 8 luglio 2014

Il profumo del frutto giallo

Simbolo di resurrezione, la cotogna, misterioso frutto giallo, permea con il suo profumo la narrazione del romanzo dello scrittore Paolo Rumiz La cotogna di Istanbul.
Una storia d’amore tra l’ingegnere viennese Max von Altenberg e la bosniaca Maša Bisdarevic, che si incontrano a Sarajevo dopo l’assurdo conflitto balcanico, seguito al crollo della ex Jugoslavia. La vicenda si svolge tra il 1997 e il 2007 tra Vienna, Budapest, Sarajevo e Istanbul.
L’autore con un linguaggio ritmico, ripropone suoni, colori, odori che fanno rivivere al lettore le tappe, i percorsi, le emozioni di uno straordinario amore, sbocciato a Sarajevo, crocevia di civiltà, luogo di incontro e di scontro di etnie, ricco di storie, di leggende, di tradizioni.
È la storia di un amore che richiama la ballata della cotogna, una storia che narra di un amante  che si reca ad Istanbul per raccogliere il frutto giallo, che servirà per guarire l’amata colpita da una grave malattia.
Il tema della ballata diventa la storia di Max e di Maša, colpita dal male oscuro del secolo, che non sarà salvata dal frutto miracoloso, ma sarà strappata dalle tenebre della morte dal racconto di Max, che saprà trasmettere il suo dolore, trasformando il suo amore per Maša in un vero e proprio mito per il popolo bosniaco, affascinato dal malinconico e disperato racconto dell’ingegnere Max, divenuto cantore della sua malinconica storia.
Un romanzo affascinante e coinvolgente, che ripropone la questione dell’amore e della morte, della guerra e della pace, dello storico confronto – scontro di civiltà tra Cristiani e Musulmani.
Tutto procede con il ritmo della ballata, un cammino ritmato, che intreccia le vicende della macrostoria con le vicende sentimentali dei due protagonisti, che vivono intensamente una passione, destinata ad infrangere le barriere della morte.


Gaetano Bencivinni

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