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domenica 16 novembre 2014

Oltre le tenebre della follia

Un cupo pessimismo attraversa il romanzo La Storia di Elsa Morante ambientato a Roma tra il 1941 e il 1947. Una storia di tragedie, di bombardamenti, di deportazioni, di dolori. Le due guerre mondiali, il Fascismo, il Nazismo, la persecuzione degli Ebrei, i campi di distruzione, l’occupazione tedesca di Roma.
In questo contesto storico si svolge il dramma della protagonista Ida Ramundo e dei figli Ninuzzu ed Useppe, nato dallo stupro subito da parte di un militare tedesco.
Simbolo dell’innocenza deplorata, atterrita dalla follia delle leggi razziali, Ida conduce la sua martoriata esistenza, profondamente segnata dalle sofferenze  e dai dolori.
La madre ebrea muore annegata nel tentativo disperato di raggiungere la Palestina da Cosenza. Il suo corpo sarà ritrovato a Fuscaldo con un mantello inzuppato e con  tremila  lire, ridotte a poltiglia, nascoste in una calza.
Il padre Giuseppe muore di cirrosi epatica, il marito Alfio Mancuso muore di cancro, Ninuzzu, divenuto contrabbandiere, muore ammazzato, il piccolo Useppe muore in tenera età, stroncato dal Grande male, una forma di grave epilessia.
Ida finisce in una casa di cura sino alla morte, avvolta nelle tenebre della follia.
Non c’è scampo per nessuno. Non c’è nessun disegno provvidenziale nella Storia. Tutto precipita inesorabilmente verso la catastrofe.
Nel romanzo Sostiene Pereira di Antonio Tabucchi, ambientato a Lisbona nel 1938, il contesto storico è pressoché analogo. La guerra di Spagna, il Franchismo, il conflitto tra i nazifascisti e le brigate internazionali partigiane, la dittatura salazarista con l’opprimente censura e la spietata polizia politica.
Pereira, protagonista del romanzo, intellettuale cattolico, vive aggrappato ai ricordi del passato sino a quando incontra il giovane sovversivo Monteiro Rossi, che lo scuote dal suo torpore esistenziale.
I consigli di padre Antonio, i colloqui col dottor Cardoso e il barbaro assassinio di Monteiro Rossi da parte della polizia politica lo inducono a prendere una coraggiosa posizione contro il regime.
Scrive contro la polizia politica un articolo di fuoco, che pubblica nel suo giornale, eludendo abilmente la censura. Dopo lascia il Portogallo con un passaporto falso.
Nel romanzo di Elsa Morante la morte dà scacco matto alla vita, nel romanzo di Tabucchi dall’idea della morte scaturisce la scintilla che accende la voglia di lottare per la libertà con lo sguardo rivolto verso il futuro.


Gaetano Bencivinni

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