Translate

venerdì 13 febbraio 2015

Il profugo Enea

Quando Giunone china il capo al volere del Fato ed accetta come inevitabile la morte di Turno per mano di Enea, chiede a Giove di concederle almeno che i Latini, benché sconfitti, conservino la lingua, la cultura, le usanze e le tradizioni. I troiani, benché vincitori, potranno integrarsi nella comunità italica, rispettandone però l’identità.
Sarà proprio questa idea di rispetto della specificità delle diverse civiltà, che farà la fortuna del popolo romano, che riuscirà così ad esercitare il suo dominio su tanti popoli diversi a cui concede di mantenere lingua, usanze e tradizioni.
Il messaggio di Virgilio, autore del poema epico Eneide, continua a rappresentare un patrimonio culturale di straordinaria attualità, che fornisce al mondo contemporaneo la bussola da seguire nell’intricato problema dell’immigrazione, della coabitazione tra popoli diversi, della contaminazione tra civiltà, del rapporto tra usanze e tradizioni diverse.
Nella storia romanzata E fonderai la più grande città del mondo lo scrittore Giovanni Nucci traccia con un linguaggio semplice e lineare il percorso culturale, che sta alla base del successo dei Romani nel mondo antico.
In particolare, l’autore sottolinea che la contaminazione tra Latini e Troiani, basata sull’idea del rispetto reciproco, ha consentito a Roma nel corso dei secoli, da Enea a Cesare, di governare tanti popoli diversi, che avevano soltanto l’obbligo di rispettare le Leggi romane, conservando però la loro identità culturale.


Gaetano Bencivinni

Nessun commento :

Posta un commento