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domenica 5 ottobre 2014

Il grande Gatsby e il giovane ‘Ntoni

Guardare la luce verde del futuro, stringere le piume della speranza, coltivare il sogno della scalata sociale, guidare con slancio la barca della vita contro la corrente, che spinge senza posa verso il passato.
Su questo percorso si muove la narrazione del romanzo Il grande Gatsby dello scrittore americano Franz Scott Fitzgerald.
Ambientata nei pressi di New York tra il 1917 e il 1922, l’opera letteraria di Fitzgerald punta i riflettori sul fallimento esistenziale del protagonista, che aspira alla scalata sociale, spinto dall’amore per la frivola Daisy, che vive nel mondo di successo dell’America dei banchieri, degli speculatori finanziari e degli uomini d’affari.
Gatsby, dotato di straordinaria abilità, riesce nel giro di un quinquennio ad arricchirsi, avvalendosi della collaborazione di speculatori finanziari, che gli consentono di accumulare rapidamente una grande fortuna economica al punto da poter dar vita a feste scintillanti e sfarzose nella sua bellissima casa, che accoglie quotidianamente il top della finanza statunitense.
Il sogno di Gatsby è quello di stupire Daisy e di accedere così a pieno titolo nel mondo borghese, fatto di successo e di denaro, anche se fondamentalmente negligente e vuoto.
Il sogno però si trasforma in un totale fallimento in seguito ad un incidente d’auto, provocato da Daisy, di cui Gatsby non è responsabile.
Il risultato è che il marito della donna morta nell’incidente ucciderà Gatsby, per vendicare così la morte della moglie.
Daisy ritorna con Tom, il marito arrogante ma ricco, che aveva sposato mentre Gatsby svolgeva la sua azione militare nella Grande guerra dove si copriva di onori.
Il romanzo sottolinea l’impossibilità per chi occupa i gradini più bassi della società di accedere allo stato sociale superiore.
Una situazione analoga, sia pure con condizioni storiche, sociali e culturali diverse, la ritroviamo nel personaggio ‘Ntoni de I Malavoglia  di Giovanni Verga.
Anche il giovane ‘Ntoni non accetta la condizione di miseria in cui è costretto a vivere. È stanco di rompersi la schiena a salare sarde. Non è disposto a guardare passivamente i coetanei ricchi, che all’osteria spendono e spandono a piacimento.
La ribellione di ‘Ntoni si risolve con un fallimento ancor più pesante di quello di Gatsby. Al giovane ‘Ntoni viene negata ogni possibilità di accedere alle ricchezze e il suo tentativo di uscire dallo stato di miseria si risolve in una umiliante sconfitta, che gli fa perdere persino quel mondo di miseria e di affetto in cui nel bene e nel male il nonno padron ‘Ntoni era riuscito a sopravvivere.

Gaetano Bencivinni


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