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lunedì 27 ottobre 2014

La marchesa con i capelli rossi

L’aristocrazia nobiliare siciliana, aggrappata ai privilegi feudali, legata a filo doppio alla questione vitale delle eredità e dei matrimoni di convenienza, occupa un ruolo centrale nel romanzo La zia marchesa della scrittrice Simonetta Agnello Hornby.
L’adesione dei picciotti ai garibaldini, il rapporto tra nobili e mafiosi, la rivolta popolare del Sette e mezzo a Palermo, l’accaparramento dei beni confiscati alla Chiesa, lo splendore della nobiltà palermitana sino ai Fasci siciliani fanno da cornice storica alle vicende della nobile famiglia dei Safanita, di cui Costanza, la marchesa con i capelli rossi, è la protagonista principale.
Matrimoni tra consanguinei, figli bastardi, diverbi inconciliabili tra fratelli per l’eredità, rotture definitive tra parenti per motivi di interesse. E poi. Il tormentato rapporto sentimentale tra Costanza e il marchese Pietro Patella Sabbiamena, i perversi intrighi della serva Rura, gli efficaci dialoghi tra il cocchiere don Paolo Mercurio e l’amico Gaspare Quagliata, lo scandaloso amore tra il primogenito Stefano Safanita e la popolana Filomena Carcarazzo, che darà vita a contrasti insanabili con conseguenze anche tragiche per i contrasti mafiosi tra i Carcarazzo e la cosca dei Tignuso, fedele ai Safanita.
La narrazione procede con un linguaggio efficace, ricco di espressioni dialettali, che fanno da tessitura al romanzo anche attraverso proverbi e modi di dire siciliani, utilizzati come bussola e chiave di lettura in ogni capitolo.
L’espediente letterario utilizzato dalla scrittrice è il racconto della balia Amalia Cuffaro alla nipote invalida Pinuccia Berice in una grotta della Montagnaccia dove si rifugia la balia di Costanza, licenziata dal barone Giacomo dopo la prematura morte della marchesa con i capelli rossi, avvenuta all’età di 36 anni.


Gaetano Bencivinni

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