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sabato 21 marzo 2015

Festa della donna. L’intervento di Carmen Antonuccio

Nel corso della serata Carmen Antonuccio ha reso omaggio alle “donne resistenti”.
Ha letto la lettera che Reyhaneh Jabbari ha scritto alla madre, prima di essere impiccata.
Reyhaneh è una donna iraniana di 27 anni,  impiccata nel suo paese all’alba di sabato 23 ottobre 2014 per aver ucciso l’uomo che aveva tentato di stuprarla. A nulla sono valsi gli appelli internazionali di Papa Francesco, di Amnesty International, del ministro degli Esteri Federica Mogherini e di tanti intellettuali iraniani per salvare la giovane donna dal suo destino. Cinque anni nel braccio della morte sono finiti con la forca. 
E’ una lettera struggente e coinvolgente. Scritta in punto di morte, è un inno alla bellezza e alla vita.

Il primo giorno in cui alla stazione di polizia una vecchia agente zitella mi ha schiaffeggiato per le mie unghie, ho capito che la bellezza non viene ricercata in questa epoca. La bellezza dell'aspetto, dei pensieri e dei desideri, una bella scrittura, la bellezza degli occhi e della visione e persino la bellezza di una voce dolce.

Non voglio che i miei occhi o il mio giovane cuore divengano polvere.
Prega perché venga disposto che, non appena sarò stata impiccata, il mio cuore, i miei reni, i miei occhi, le mie ossa e qualunque altra cosa che possa essere trapiantata venga presa dal mio corpo e data a qualcuno che ne ha bisogno, come un dono.

Compratemi un mazzo di fiori oppure pregate per me."



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