Teatro, cinema, televisione, web. Una successione
discontinua di linguaggi, che hanno cambiato le abitudini, i modi di essere e
di pensare, i modi di comunicare e di fare arte.
Quando il nuovo avanza, il vecchio resiste, si oppone, si
indigna, si rassegna, si adatta, si contamina e si rinnova.
Nel romanzo Quaderni di Serafino Gubbio operatore, l’immenso
scrittore siciliano Luigi Pirandello spara a zero sul cinema, nuovo mostro
della modernità, che si afferma con il potere delle macchine e con quel
progresso che tende a trasformare l’uomo in schiavo della tecnologia e
dell’artificio.
Pirandello resiste, si oppone, si contamina. Non a caso
nell’ultimo scorcio della sua attività anche il grande scrittore cede al
fascino del cinema e comincia a collaborare.
Con l’avvento della televisione, un nuovo mostro sacro
irrompe con prepotenza sulla scena della comunicazione e detta le sue regole.
Anche in questo caso, come aveva già fatto Pirandello con il cinema, si tuona
contro la stupidità, le idiozie e la spazzatura della modernità.
Un grande maestro del cinema Federico Fellini si indigna per
la prepotente irruzione della pubblicità nei capolavori cinematografici e spara
a zero contro questa mostruosa forma di istupidire la gente e di ridurne le
capacità di godere del messaggio artistico del prodotto filmico. In Ginger e
Fred e ne La voce della luna Fellini
critica la televisione, ma con Prova
d’orchestra anche il grande maestro di Rimini collabora con questo nuovo
mostro, di ci subisce il fascino, girando persino un noto spot pubblicitario
per la Barilla.
Si può dire anche in questo caso che il regista si oppone,
ma infine collabora con il nuovo che si afferma. Oggi un nuovo spettro si
aggira nel pianeta della comunicazione. Anche per il web si tuona contro la
stupidità, le idiozie, il tentativo di far naufragare l’uomo nella solitudine
del virtuale. I film finiscono nei DVD, spesso vengono scaricati da pirati
informatici, si afferma un nuovo rapporto con le informazioni e le conoscenze,
si va verso nuovi orizzonti e verso nuove contaminazioni.
Insomma, il percorso del superfluo procede in modo lineare
lungo il filo che avvolge il mistero della vita, fatto di illusione e realtà,
di vanità e di incertezze, di finzioni e di sogni.
La ricerca dell’inutile superfluo continua ad essere quella
malattia che tormenta la mente dell’uomo che, per dirla con Pirandello, non
intende continuare a vivere con i soli bisogni della bestia.
Se l’arte è inutile per i bisogni corporei e materiali,è un
nutrimento indispensabile per l’anima, che serve a dare un senso alla vita,
vero unico meraviglioso spettacolo irripetibile.
Gaetano Bencivinni
La tua magistrale disamina sul vecchio che strepita e si difende mentre il nuovo incalza e la spunta, è motivo che invita in maniera intrigante alla riflessione sul destino dell'uomo. Sulle due facce della stessa medaglia si gioca in fondo il ruolo della storia mentre si ripropongono alle generazioni che vanno, tutti gli interrogativi sul mistero e il senso stesso della nostra esistenza. Grazie Gaetano di questo invito a pensare.
RispondiEliminaLuigi Leporini