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giovedì 25 febbraio 2016

La questione dei profughi nella letteratura italiana


Al centro della riflessione  della nuova pubblicazione di Gaetano Bencivinni “Il canto delle sirene” c’è la questione dei profughi, che viene  ripercorsa attraverso uno sguardo letterario retroattivo: da Ulisse ad Enea, da Anguilla all’atleta somala Samia, annegata nelle acque del Mediterraneo.
Il tema dell’immigrazione, di bruciante attualità, viene così trattato da Bencivinni attraverso i “classici” e i romanzi contemporanei come  “Il cacciatore di aquiloni” di Hosseini Khaled,  “Nel mare ci sono i coccodrilli”  di Fabio Geda, “Divorzio all'islamica a viale Marconi”dello scrittore algerino  Amara Lakhous.
 Un percorso letterario che porta a sintesi il lavoro di ricerca che Bencivinni ha fatto attraverso l’esperienza del Caffè letterario on line con questa seconda pubblicazione.
In precedenza, su tematiche letterarie diverse, l’autore aveva pubblicato il libretto “Vendemmia”.
In questa seconda fatica letteraria i riflettori sono accesi su autori contemporanei da Albert Camus  a James Redfield , da  John Edward Williams a Muriel Barbery .
Si tratta di circa 39 romanzi della letteratura mondiale, che l’autore ricostruisce attraverso un filo conduttore volto a sottolineare le complesse tematiche trattate,che  ruotano intorno agli assi della libertà, della democrazia, del complesso rapporto degli intellettuali col mondo contemporaneo, del significato del romanzo in una società in rapida trasformazione, fortemente caratterizzata dalla rivoluzione informatica  in questa Era dell’accesso.


Tiziana Ruffo

domenica 14 febbraio 2016

Le offese della natura e del mondo


Gli zolfatari in Sicilia, i pastori in Calabria, i contadini in Basilicata, i cafoni in Abruzzo sono i simboli dell’ingiustizia sociale, prodotta dalle magagne del potere, dalla fiumana del progresso, dallo scontro tra i ceti sociali, dalle contraddizioni dello sviluppo economico e produttivo.

Autori come Luigi Pirandello, Corrado Alvaro, Carlo Levi, Ignazio Silone hanno il merito di indagare con la lanterna dell’arte i tenebrosi sentieri del sottosuolo sociale dove l’esistenza umana è particolarmente esposta ai dardi del dolore, alla disperazione, alle angosce, agli orrori del mondo, ai drammi della solitudine e della miseria.

Quando si accendono i riflettori sulla cornice storica e speciale della narrazione artistica, c’è il rischio di restare impigliati nella superficie della trama narrativa e di perdere di vista la valenza simbolica di fatti, eventi e personaggi, che sono gli ingredienti di cui gli autori si avvalgono per dar vita ad una combinazione originale, che ha i tratti distintivi del messaggio letterario, volto ad illuminare il misterioso viaggio dell’uomo nel complesso ed intricato sentiero del mondo e della storia alla ricerca del significato profondo della vita e della morte.

L’attenzione deve essere rivolta a cogliere le novità del linguaggio, lo stile e la forma letteraria attraverso cui gli scrittori narrano le vicissitudini degli uomini, spesso esposti alle offese della natura e del mondo così come accade alla ginestra, simbolo della fragilità umana, che continua a spargere il profumo della bellezza anche quando si ritrova nel deserto alle falde del vulcano.


Gaetano Bencivinni

mercoledì 10 febbraio 2016

Un viaggio tra i misteri della letteratura



Un percorso culturale che si propone di divulgare, con un linguaggio semplice, temi complessi legati a riferimenti letterari, che fanno da supporto al nuovo libro “Terra, mare, cielo” di Gaetano Bencivinni. C’è una tessitura che lega le diverse tematiche trattate con l’ausilio di 79 romanzi di autori classici e moderni. Diffondere tra le nuove generazioni  il gusto della lettura, la voglia di accedere al misterioso ed incantevole mondo dell’arte, passando attraverso accessibili proposte conoscitive. E’ ciò che Bencivinni propone nel corso della sua narrazione tematica. Dal Colonialismo dell’Ottocento al fenomeno contemporaneo dell’immigrazione, dalle tragiche esperienze del Nazismo e del Fascismo alle contemporanee vicende della corruzione  e della criminalità organizzata.
Una raccolta di note, che mira a trasmettere la consapevolezza che la memoria, come dice lo scrittore Daniel Pennac, “non è un muscolo da esercitare ma una biblioteca da arricchire”. 
Con spirito illuministico, con intento divulgativo, Bencivinni offre spaccati letterari particolarmente stimolanti, volti a riproporre l’urgente necessità di restituire alla lettura una centralità, che rischia di essere compromessa dalle nuove forme comunicative, che tendono a privilegiare il superficiale rispetto alle misteriose profondità, racchiuse nei romanzi di grandi autori, che ancora hanno tanto da insegnare alle nuove generazioni. 
Il messaggio che Bencivinni trasmette, parafrasando Dante Alighieri, è di restare dritti come una torre senza piegarsi come le canne al vento: segui il tuo corso e lascia dir le genti.


Tiziana Ruffo


lunedì 8 febbraio 2016

Perimetri simbolici e messaggio letterario


Girgenti, Acitrezza, Catania, Sciara, Bagheria, Palermo.  Perimetri simbolici che consentono agli scrittori siciliani di raccontare il messaggio universale dell’arte, costituito dalla palpitante presenza del  misterioso senso della vita nelle singolarità, nei particolari, nei sentimenti, nei colori, negli odori, nei suoni che accompagnano l’esistenza.

Zolfatari, vinti, vittime della mafia. Questioni sociali che animano la narrazione di autori impegnati nella ricerca del senso della vita e della morte nelle complesse contraddizioni sociali e tra le offese della natura e della storia sull’uomo, che percorre il sentiero dell’esistenza.

Luigi Pirandello, Leonardo Sciascia, Giovanni Verga, Federico de Roberto, Vitaliano Brancati, Elio Vittorini, il piemontese Carlo Levi, Vincenzo Consolo, Dacia Maraini, Tomasi di Lampedusa.

La Sicilia diventa un perimetro più largo del singolo centro cittadino, ma conserva il ruolo di custode del messaggio universale del viaggio dell’uomo alla ricerca della verità.

Il significato dei luoghi, la singolarità che contiene in sé l’universale, la tipicità che esprime il dolore, la passione, i palpiti del cuore, il fluire del tempo.

Le guerre, gli scontri di civiltà, i terremoti e l’azione devastante del vulcano, che minaccia con il suo vomito di lava la fragilità che lo circonda.

Gli artisti si misurano con queste complesse tematiche e cercano di trovare il bandolo di una matassa intrecciata in cui albergano amore e odio, guerra e pace, dolore e piacere, farse e tragedie.

I vecchi e i giovani di Pirandello, Gi zii di Sicilia di Sciascia narrano le tragiche vicende degli zolfatari, costretti a scoprire il dramma dell’esistenza nel buio delle miniere, che li consumano sino alla morte. Il pensiero va al dramma di Rosso Malpelo di Giovanni Verga, vittima del pregiudizio, costretto a crescere e a vivere ai margini di una società che lo respinge.

Le grandi offese della natura, che con i terremoti di Noto, di Messina e della Valle del Belice distruggono il faticoso lavoro di costruzione, consolidato nei secoli, che si trasforma in briciole e morte nello spazio di pochi minuti.

Drammi esistenziali che inducono a riflettere sulla transitorietà dell’esistenza umana e sulla necessità di scavare sempre più a fondo per catturare il filo misterioso di un tragico destino, che sfugge, si nasconde e si aggroviglia.

Lo spazio letterario dei perimetri simbolici è l’occasione per raccontare l’affannosa ed angosciosa ricerca del senso dell’esistenza in cui, come dice Tomasi di Lampedusa, la morte è l’ultima speranza, che diventa con il professor Franzò di Una storia semplice di Sciascia: non è la speranza l’ultima a morire, ma è il morire l’ultima speranza.

Le offese della natura e della storia palpitano nel linguaggio pittorico di Renato Guttuso che, nel perimetro simbolico di Bagheria, esprime il dramma storico delle tragiche vicende mondiali che hanno colpito l’umanità nel Novecento.

Gaetano Bencivinni