Il professore Gaetano Bencivinni, sempre pronto e disponibile, è
qui tra noi per arricchire le nostre conoscenze e sensibilizzarci su alcune
problematiche sociali.
Quest’ anno si soffermerà su due testi: Sostiene Pereira di
Antonio Tabucchi e La Storia di Elsa Morante.
Come Direttivo avevamo
programmato molto di più, ma siamo rimasti disorientati per la perdita di un
valido e infaticabile collaboratore: il nostro caro Gino Leporini.
Lo scorso anno, in occasione della seconda edizione del Caffè
letterario, allietò una serata con un suo scritto: U gummulu e a cannata,
recitato magistralmente da 2 giovani appartenenti alla compagnia teatrale Il Sipario.
Siamo stati insieme nella sede della Pro Loco per l’ ultima volta
il 14 giugno, in occasione del gemellaggio con Rai Senior,in quanto ha
presentato il libro Sette Paia di scarpe di Eliana Iorfida, vincitore del premio Rai La giara. Ha relazionato scrupolosamente il testo pennellando
alcune descrizioni dell’ autrice, come farebbe un pittore davanti ad un bel
paesaggio.
Nel mese di luglio, dopo una grande fatica ,in occasione della
settimana benedettina, ha allestito la mostra fotografica del suo stimato
amico senatore Giuseppe Militerni. Era felice
in quell’ occasione. Poi non più.
Dopo qualche giorno, come un fulmine a ciel sereno,una maledetta
Tac ha emesso il verdetto.
Io,personalmente,ero stordita, disorientata e incredula, così lo
erano tutti gli amici.
Abbiamo vissuto a distanza le sue sofferenze fino all’ultimo
giorno. Aspettavamo con trepidazione la sua guarigione e il suo ritorno, ma il
Signore ha deciso diversamente, forse perché anche in Paradiso c’era bisogno di
lui.
Per me non è facile ricordare questa solida amicizia trentennale.
Non so neppure esprimermi, perché il vuoto è abissale. Sono tasselli di un
puzzle che perdiamo e non si ricompongono più
Uomo di grande cultura che ha lavorato sempre alacremente per
coprire eccellentemente il suo ruolo di docente, dirigente,scrittore,padre,marito,amico.
Come docente riusciva a entrare nella psiche dei suoi ragazzi e,
come un medico, faceva la diagnosi e trovava il farmaco giusto. Li consolava,
li stimolava e questi ritrovavano la stima di se stessi
Potrei scrivere su di te, caro AMICO, molto. Troppe
ricorrenze,domeniche,pomeriggi insieme. Spesso,quando fuori imperversava il
cattivo tempo, davanti ad una tazza di tisana, in compagnia di Santa e
Bruno,con Agostino che infornava legna nella stufetta e Rina attenta
osservatrice, affrontavamo lunghe e animate conversazioni. Tutto questo e altro
mi mancherà.
Vorrei dire tante cose ancora, ma le più importanti sono queste: sei
stato una persona perbene, sensibile, intelligente,colta con grandi valori.
Caro Gino, ti ricorderemo sempre come grande amico, grande
marito,grande padre, ciao.
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