Il filo conduttore al percorso narrativo del racconto “A chi
la tocca la tocca" di Gaetano Bencivinni, politico e letterato entusiasta,
è costituito da un fatto di cronaca – un delitto mafioso rimasto impunito –
artisticamente trasfigurato ma possibile nella sua crudezza esemplificatrice di
un comportamento di stampo mafioso, ahinoi ancora diffuso. Il racconto tuttavia
è di fantasia, come avverte con convinzione l’autore, che ribadisce la
trasfigurazione dei fatti anche quando appaiono veri. Da buon letterato,
Gaetano Bencivinni impreziosisce il suo racconto con richiami letterari di
livello: quelli mutuati da Calvino, Sciascia, Joyce, Kafka, Omero, Dante sono
alcune delle pietre incastonate nel mosaico noir dell’autore.
Rosaria Barone
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