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venerdì 12 dicembre 2014

La bellezza è qui, in questo mondo

Mai più il sole. Mai più l’amore. Mai più l’amicizia. Mai più il paesaggio. Mai più la bellezza dell’arte. Mai più la poesia.
È questa la morte, che svuota il serbatoio vitale dell’esistenza e lo precipita nelle tenebre dell’abisso.
La piccola Paloma, protagonista del romanzo L’eleganza del riccio di Muriel Barbery, scopre il significato delle due parole “ mai più”, quando la sua amica Renè muore, travolta dal camion della tintoria, mentre attraversa la strada per soccorrere un barbone in difficoltà.
La morte si presenta come un “ mai più”, che induce Paloma a rivedere la sua decisione di suicidarsi e di cominciare a capire che la bellezza è qui, in questo mondo e che va ricercata, cogliendo i momenti felici che essa ci offre.
La morte si presenta a don Fabrizio Salina, protagonista del Gattopardo, con il volto avvenente e malizioso e spegne il rumore assordante della cascata del serbatoio vitale, chiudendo l’esistenza del principe nel silenzio delle tenebre.
Quando don Fabrizio, un attimo prima di incontrare la morte, fa un rapido bilancio della sua esistenza, durata 73 anni, conclude che le pagliuzze d’oro dei momenti felici non superano neanche i 3 anni della sua esistenza. Tutto il resto è stata noia e dolore.
Il maggiore Giovanni Drogo, protagonista del romanzo Il deserto dei Tartari di Dino Buzzati, dopo aver sprecato la sua vita in attesa di compiere una grande impresa, finisce in una locanda, malato e solitario, e solo lì capisce che la morte non è un mostro, ma un evento naturale verso cui tende in un ultimo atto di coraggio e l’accoglie con un sorriso.
Insomma, nell’inferno dei viventi, come sottolinea Italo Calvino nel romanzo Le città invisibili, il modo migliore per affrontare la vita è quello di cercare di saper riconoscere quel che Inferno non è e farlo durare e dargli spazio.
Il messaggio che emerge è che bisogna avere la capacità di vivere la vita, custodendo nello scrigno della memoria i momenti migliori, sapendo che l’approdo finale è il “ mai più” di Paloma.


Gaetano Bencivinni

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