Quando Giunone china il capo al volere del Fato ed accetta come
inevitabile la morte di Turno per mano di Enea, chiede a Giove di concederle
almeno che i Latini, benché sconfitti, conservino la lingua, la cultura, le
usanze e le tradizioni. I troiani, benché vincitori, potranno integrarsi nella
comunità italica, rispettandone però l’identità.
Sarà proprio questa idea di rispetto della specificità delle
diverse civiltà, che farà la fortuna del popolo romano, che riuscirà così ad
esercitare il suo dominio su tanti popoli diversi a cui concede di mantenere
lingua, usanze e tradizioni.
Il messaggio di Virgilio, autore del poema epico Eneide, continua
a rappresentare un patrimonio culturale di straordinaria attualità, che fornisce
al mondo contemporaneo la bussola da seguire nell’intricato problema dell’immigrazione,
della coabitazione tra popoli diversi, della contaminazione tra civiltà, del
rapporto tra usanze e tradizioni diverse.
Nella storia romanzata E fonderai la più grande città del mondo lo
scrittore Giovanni Nucci traccia con un linguaggio semplice e lineare il
percorso culturale, che sta alla base del successo dei Romani nel mondo antico.
In particolare, l’autore sottolinea che la contaminazione tra
Latini e Troiani, basata sull’idea del rispetto reciproco, ha consentito a Roma
nel corso dei secoli, da Enea a Cesare, di governare tanti popoli diversi, che
avevano soltanto l’obbligo di rispettare le Leggi romane, conservando però la
loro identità culturale.
Gaetano Bencivinni
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