Per Libero Grassi
Estorcere di ceffi tracotanti
e fosche storie d'omertose sponde
fiaccate dalle tresche di
furfanti,
che succhiano le vene delle
fronde.
Una voce si leva dalla Conca
e mostra il volto con cipiglio
fermo;
poi s'affossa nell'orrida spelonca
dove gela la rabbia di Palermo.
Giace Trinacria sotto il greve
peso
di rivoli vischiosi senza foci,
che mozzano l'ardor del lume
inceso.
Cadevi al suolo, fronda del
coraggio,
rosicchiata dai tarli delle voci,
che mugugnano all'ombra del tuo
raggio.
di Gaetano Bencivinni
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