L’Istituto Comprensivo di Cetraro ha ultimamente realizzato un
progetto sulla lettura “Libriamoci …. oltre ogni confine”.
I colleghi mi hanno chiamato a tenere una relazione ai ragazzi di terza. Ho scelto di parlare
della lettura attraverso le tre opere di Italo Calvino che fanno parte della
trilogia I nostri antenati: Il
visconte dimezzato, Il barone rampante e
Il cavaliere inesistente. Non rifaccio
la sintesi delle tre opere, riporto soltanto le citazioni. Nell’intento di
riprodurre il mio intervento, procederò in maniera schematica.
Chiari gli obiettivi educativi e didattici del progetto:
Librarsi attraverso la lettura
al disopra di ogni confine ideologico, politico, religioso perché
siamo tutti appartenenti all’unico
genere umano, abitanti del pianeta Terra, perciò uniti nella diversità.
Far nascere nei ragazzi il gusto della lettura.
Perché creare il piacere della lettura
1.
La lettura è
indispensabile alla vita come nutrirsi, vestirsi … Tra i tanti bisogni
dell’uomo c’è anche quello di godere di racconti.
2.
Nell’educazione
giocano un ruolo fondamentale non solo elementi intellettuali, l’impegno ed il
sacrificio, ma anche elementi non razionali, come le emozioni, i sentimenti e
più di tutti il piacere ( Umberto Eco) .
3.
Chi ha il
gusto di leggere entra in colloquio con i personaggi del passato o, come dice Cartesio, “entra in conversazione
con i valentuomini del passato”
4.
La lettura
ha una influenza positiva sulla personalità dell’individuo. Ne è convinto Italo
Calvino, che parla di lettura e di scrittura
in ogni suo libro.
5.
La lettura
ti aiuta a conoscere te stesso e a porti domande su te stesso
6.
“ chi ha il
gusto di leggere non è mai solo e, con una spesa assai modesta, può intessere i
più affascinanti colloqui, assistere agli spettacoli più fastosi … e, mentre
altre esperienze si consumano ( teatro, cinema …) nel leggere invece … dieci e
dieci volte possiamo tornare allo stesso testo, ogni volta ricomprendere un
nuovo senso, un più sottile piacere” (
Tullio De Mauro).
La lettura ha influenza sulla
personalità dell’individuo.
Ne Il barone rampante Gian dei Brughi, un brigante, un tronco d’uomo che ad alcuni mette paura e che per altri è uno
schiappone, preso dal piacere della
lettura, non solo cambia sentimenti e aspirazioni, impara anche a distinguere
secondo i suoi gusti letterari. Diviene un lettore esigente.
Il barone gli passava i libri che andava leggendo. Quando gli passò un romanzo didascalico Le avventure di Telemaco , scritto da
Fenelon nel 1699, lo aveva avvertito che, se
un’altra volta gli dava un libro così
noioso, lui gli segava l’albero di sotto.
Gian dei Brughi cambia vita e desideri. Alla lettura di Richardson
lo prende un desiderio di giornate
abitudinarie e casalinghe, di parentele, di sentimenti familiari, di virtù, di
avversione per i malvagi e i viziosi. E quando i vecchi compagni gli
propongono una rapina, cede soltanto perché gli stavano strappando pagine di Clarissa e solo quando gli promettono
che, finito il colpo, gli avrebbero restituito il volume perché finisse di
leggerlo, accetta.
Mentre Gian dei Brughi si trova in prigione perché è stato preso dagli sbirri, il barone gli legge il finale del romanzo
Per rendere meno noiosa la sua vita in galera, gli legge un
romanzo di Fielding, un romanziere inglese del Settecento, ma non fa in tempo a finirlo che arriva il
giorno dell’impiccagione. Quando ebbe il
cappio al collo, Gian dei Brughi sentì un fischio di tra i rami. Alzò il viso,
c’era Cosimo col libro chiuso.
-Dimmi come finisce,-fece il
condannato.
-Mi dispiace dirtelo, Gian, -
rispose Cosimo, - Gionata finisce appeso
per la gola.
-Grazie. Così sia di me pure!
Addio!- e lui stesso calciò via la scala, restando strozzato.
Ne Il visconte dimezzato, la metà buona di Medardo, che in una
guerra contro i Turchi era stato segato in due, una parte buona ed una cattiva,
seduto su una pietra legge a Pamela, una
contadinella rozza ma furba, La
Gerusalemme Liberata di Torquato
Tasso. A Pamela della lettura non
importava niente ma …….. il Buono, senza alzar l’occhio dal libro, continuava a
declamare un’ottava dopo l’altra, nell’intento di ingentilire i costumi della
rustica ragazza.
La lettura aiuta a conoscere meglio se stessi e a porsi
domande su se stessi
Ne Il cavaliere inesistente Carlo Magno passa in rivista l’esercito di
Francia. Fermava il cavallo a ogni ufficiale
e si voltava a guardarlo dal su in giù. – E chi siete voi, paladino di Francia?
-Salomon di Bretagna, sire!-
rispondeva quello a tutta voce, alzando la celata e scoprendo il viso
accalorato e aggiungeva qualche notizia pratica, come sarebbe:- Cinquemila
cavalieri, tremilacinquecento fanti, milleottocento i servizi, cinque anni di
campagna. Ecchisiete
voi? Continuava a chiedere Carlo Magno.
Giunto di fronte ad un cavaliere
dall’armatura tutta bianca…… -E voi lì, messo su così in pulito ?…- Io sono, -…
- Agilulfo Emo Bertrandino dei Guildiverni e degli Altridi Corbentraz e Sura,
cavaliere di Selimpia Citeriore e Fez!
Il paladino nel rispondere non alza la celata. L’imperatore
insiste: -Dico a voi, ehi, paladino!
Com’è che non mostrate la faccia al vostro re?
Perché io non esisto, sire. …
E com’è che fate a prestar
servizio, se non ci siete?
- Con la forza di volontà, -
disse Agilulfo, - e la fede nella nostra santa causa!
Mentre Carlo Magno cavalca lungo un frutteto di peri vede in mezzo
ai peri Gurdulù. Stava con le braccia
alzate tutte contorte, come rami, e nelle mani e in bocca e sulla testa e negli
strappi del vestito aveva pere.
Guardalo che fa il pero!- diceva Carlo Magno ilare. Orlando gli dà una bott
in testa e tutte le pere rotolano giù. Anche Gurdulù rotola come
una pera.
… -Ma cos’è che gli gira a questo
matto che voi chiamate Martinzùl? Chiese bonario l’imperatore. Sì perché Gurdulù veniva
chiamato con un nome diverso in ogni paese.
-Matto forse non lo si può dire, dice un contadino: è soltanto uno che c’è ma non sa di esserci.
-O bella ! Questo suddito qui che
c’è ma non sa di esserci e quel mio paladino là che sa d’esserci ma non c’è.
Dall’ ecchisiete voi? è facile passare all’ ecchisiamo noi? Siamo noi uomini robot, fanatici dei
regolamenti, aderenti spesso ad astratti principi, dimenticando che le persone
sono sempre più importanti dei principi? O siamo privi di volontà e di
autocoscienza e di individualità?
Momento propedeutico alla
lettura, momento chiave alla formazione del piacere per la lettura è la lettura sensuale
Quello della lettura sensuale è’ un momento magico in cui il
lettore si distacca dal mondo delle cose che lo circondano, dimentica tutte le
sue preoccupazioni per evadere in un mondo fantastico, nel quale talvolta resta
anche dopo aver terminato la lettura.
Vari sono i livelli della lettura
sensuale
1° livello
L’attenzione è incentrata sulla storia (racconto), sull’informazione
( saggio) , sulle sensazioni (poesia). Ci porta in luoghi inesplorati, colpisce
come in un viaggio, per le meraviglie
di cose nuove ….
2° livello
E’ quello
della rilettura. Cerchiamo le sensazioni che abbiamo provato nella prima
lettura e approfondiamo e notiamo particolari
nuovi.
3° livello
E’ quello della lettura critica. Si gode non solo del contenuto,
ma anche
del linguaggio, della
capacità comunicativa dell’autore,
dell’immagine che accompagna la parola.
Sotto l’albero su cui si trova il barone rampante arriva Viola,
una bambina che alterna atteggiamenti infantili e atteggiamenti già di donna. La
prima descrizione del personaggio, come introduzione al motivo infantile, è
contenuta in un lungo periodo costruito in maniera sintatticamente semplice. Le
frasi sono legate dalla congiunzione e.
L’autore utilizza la costruzione paratattica, tipica dei bambini.
… La bambina guardava a occhi
socchiusi e naso in su…e mangiava una mela a morsi,….e si reggeva alla fune dell’altalena,… e si dava spinte…
e soffiava via dalle labbra i frammenti di buccia di mela morsicata, e cantava
– Oh là là là ! La balancoire…
Una solida rete culturale
La lettura sensuale non è alternativa agli esercizi di analisi di
un testo, è aggiuntiva e fondamentale
per la formazione dei lettori.
Inoltre la base di fondo per comprendere un testo è il possesso di
una cultura generale di base e di una solida rete culturale altrimenti sfuggono
contenuti essenziali dei testi.
Il barone rampante è ambientato nel Settecento. Erano tempi in cui idee nuove cominciavano a
circolare per l’Europa, i vecchi Stati scricchiolavano da tutte le parti ed i
potenti avevano paura delle persone che leggevano troppi libri ….
Sul più massiccio di questi scaffali
aerei( il barone
rampante) allineava i tomi
dell’Enciclopedia di Diderot …. ora la lettura dell’Enciclopedia gli faceva
scoprire tutte le cose intorno come nuove.
Tutte queste espressioni non hanno senso per chi non sa che
l’Enciclopedia costituì la “summa” del pensiero e della visione del mondo del
secolo dei lumi e che quel secolo aprì
alla cultura confini più ampi, nei quali entravano anche tutti gli aspetti del
lavoro, le tecniche artigiane, le operazioni dell’agricoltura.
L’intervento più adeguato per far crescere nei ragazzi la capacità
di comprensione di un testo è la dimestichezza con i testi. Tale dimestichezza
si acquisisce con la lettura stessa.
I luoghi della lettura
Abbiamo letto che il Buono legge seduto su una pietra, il barone rampante legge a cavalcioni su di
una ramo e cambia continuamente di posto ai libri, secondo gli studi e i gusti del momento, perché egli considerava i
libri un po’ come gli uccelli e non voleva vederli fermi o ingabbiati, se no,
diceva che intristivano.
Queste annotazioni di Calvino sui luoghi della lettura non sono
casuali. IL piacere della lettura
non è legato solo ad ambienti raffinati ma a luoghi meno sontuosi. Lo stesso
autore in Se una notte d’inverno un viaggiatore indica diversi luoghi allo scopo di trovare
il modo per una lettura piacevole, per godere delle pagine stampate. Per
Calvino il libro è un oggetto di piacere.
Il piacere della
lettura è un piacere indotto
Il piacere della lettura è un piacere indotto, nato non con
l’uomo né con la scrittura. E’ nato quando
l’uomo ha acquisito una tale dimestichezza da leggere in fretta.
Se lettori non si nasce, come lo
si diventa? (Risultati di una indagine)
Il libro è
una fonte di piacere, ma tale scoperta non si fa da adulti
La scuola svolge un grande ruolo nell’avvicinamento al libro sia
in positivo che in negativo, come rivolta ad essa.
Fondamentale è l’influenza dell’ambiente sociale e familiare, per
sollecitazione e per imitazione.
Per i ceti sociali più bassi il gusto della lettura è avvenuto
attraverso il contatto con qualche insegnante particolarmente amante della
lettura o con qualche amico.
Corollario della lettura
Se una lettura è stata davvero coinvolgente, il lettore è portato
a riflettere e ad esprimersi su quanto ha letto, sia raccontando a voce, sia
scrivendo.
Come la lettura è comunicazione fra l’autore ed il lettore, così
il racconto è comunicazione fra il lettore e gli altri.
I piaceri in questi casi si sommano: a quello della lettura si
aggiunge quello della rievocazione, della narrazione, quasi per rivivere lo
stesso piacere insieme ad altri.
Cosa perde chi non legge
Non leggere si traduce nella perdita , o forse meglio, nella
mancanza di un immaginario personale o
collettivo.
L’immaginario è
v il luogo
·
della
fantasia
·
della
capacità di vedere o sognare altro da quello che si vede e si vive nella realtà
di tutti i giorni
·
dove si può
pensare al diverso e al possibile
·
dove si
traggono la forza e la capacità per vivere come si vorrebbe o si penserebbe
possibile e non come altri suggeriscono
v la riserva della fantasia
creatrice dove si elaborano progetti, si costruiscono sogni e speranze
v un mondo popolato di personaggi,
luoghi e situazioni che rassicurano che il diverso può esistere o è già
esistito, magari in altre forme e sembianze.
Rosa
Randazzo
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