Chi
non vuole accettare il mondo com’è ma vuole spiegarselo e cambiarlo è scrittore
favoloso. Parafrasando questa affermazione che lo scrittore Italo Calvino ha
fatto in una intervista del 1957, possiamo dire : chi non accetta il mondo com’è , ma vuole
cambiarlo, sarà lettore attento.
Sì perché la lettura nutre il nostro e l’immaginario
collettivo. L’immaginario è il luogo
della fantasia, della capacità di vedere o sognare altro da quello che si vede
e si vive nella realtà di tutti i giorni. Il luogo dove si può pensare al
diverso e al possibile. Dove si traggono la forza e la capacità per vivere come
si vorrebbe o si penserebbe possibile e non come altri suggeriscono.
E’ il luogo della fantasia creatrice che permette
l’elaborazione di progetti. E’ il luogo
dove si costruiscono sogni e speranze.
E’ un mondo popolato di personaggi, luoghi e situazioni che
rassicurano che il diverso può esistere o è già esistito, magari in altre forme
e sembianze.
La lettura rende più
piacevole la nostra vita. “Sta a noi ricavare da un libro, dal libro che è
sotto i nostri occhi, qualcosa che renda più piena, o meno agra , la nostra esistenza, quale che sia l’albero su cui siamo stati
costretti ad arrampicarci, o la foresta che vorremmo attraversare”,
afferma Claudio Milanini
nell’introduzione a Il barone rampante di Italo Calvino, Einaudi ed.
Salire e vivere sugli alberi per Cosimo di Rondò protagonista de Il barone rampante è l’occasione per acquisire il gusto della
lettura, della lettura che nutre lo spirito e suscita emozioni e della lettura che nutre il pensiero e
spinge all’azione.
Lettura come evasione e lettura come formazione
Calvino
ci mostra diversi tipi di lettura: la lettura come evasione e la lettura come
formazione. Tutti e due hanno influenza
sulla personalità dell’individuo.
Gian
dei Brughi, un brigante, un tronco d’uomo
che ad alcuni mette paura, preso dal piacere della lettura interrompe il legame con la vita reale. Tutto quel che lo circondava non lo
interessava più o lo riempiva di disgusto.( XI)
Gli era presa una tal furia di letture, che
divorava romanzi su romanzi e, sta tutto il giorno nascosto a leggere( XII)
Il brigante, grazie alla lettura, cambia sentimenti e
aspirazioni. Una disposizione già da
tempo latente nel suo animo lo andava
come struggendo: un desiderio di giornate abitudinarie e casalinghe, di
parentele, di sentimenti familiari, di virtù, d’avversione per i malvagi e i
viziosi. (XII).
Impara anche a distinguere secondo i suoi gusti letterari.
Diviene un lettore esigente.
Mio fratello provò a
passargli dei romanzetti d’amore: e il brigante arrivava furioso chiedendo se
l’aveva preso per una donnicciola
… Cosimo, da
quando Gian dei Brughi gli portò indietro
un romanzo didascalico avvertendolo che
, se un’altra volta gli dava un libro così noioso, lui gli
segava l’albero di sotto. era costretto ad andarci piano ( XII)
Il brigante distingue un libro dall’altro e sceglie quei
libri che animano la sua vita interiore. Si era convertito alle buone letture, osserva Biagio - Calvino. Letture che lo hanno allontanato
dalla cricca dei vecchi compagni che, dopo
la sua conversione s’erano trovati a mal partito, tanto da tentare di dar
fuoco all’albero su cui dormiva Cosimo, ritenendolo responsabile del
cambiamento di vita del brigante.
Anche per Cosimo, la lettura dallo svago di qualche
mezz’oretta, diventò l’occupazione principale, lo scopo di tutta la giornata
…..E a furia di maneggiar volumi, di giudicarli e compararli, di doverne
conoscere sempre di più e di nuovi, … a Cosimo venne una tale passione per le
lettere e tutto lo scibile umano che non gli bastavano le ore dall’alba al
tramonto per quel che avrebbe voluto leggere, e continuava anche al buio a lume
di lanterna ( XII).
Per tenere i libri, Cosimo costruì a più riprese delle specie di
biblioteche pensili … ma cambiava loro continuamente di posto, secondo gli
studi e i gusti del momento, perché egli
considerava i libri un po’ come gli uccelli e non voleva vederli fermi o
ingabbiati, se no, diceva che
intristivano. Sul più massiccio di questi scaffali aerei allineava i tomi
dell’Enciclopedia di Diderot e D’Alambert … E se negli ultimi tempi a forza di
stare in mezzo ai libri era rimasto un po’ con la testa nelle nuvole, sempre
meno interessato del mondo intorno a lui, ora invece la lettura
dell’Enciclopedia … … gli facevano riscoprire tutte le cose intorno come nuove(
XIII 106)
Il gusto della lettura ti penetra nella pelle piano piano
senza che te ne accorgi, e non ti lascia più.
La passione per la lettura e per lo studio … gli restò poi
per la vita . L’atteggiamento abituale in cui lo si incontrava adesso, era con
un libro aperto in mano, seduto a cavalcioni d’un ramo comodo, oppure
appoggiato a una forcella come a un banco da scuola, un foglio posato su una
tavoletta, il calamaio in un buco dell’albero, scrivendo con una lunga penna
d’oca. (XIII)
Se una lettura è stata
davvero coinvolgente, il lettore è portato a riflettere e ad esprimersi su
quanto ha letto
Così
Cosimo sente il bisogno di commentare le
scoperte che andava facendo sui libri. Allora andava a cercare l’Abate
Fauchelafleur perché gli facesse lezione, perché gli spiegasse Tacito e Ovidio
e i corpi celesti …
Ma il vecchio prete fuor che un po’ di grammatica e un po’
di teologia annegava in un mare di dubbi e di lacune, e alle domande
dell’allievo allargava le braccia e alzava gli occhi al cielo …(XIII)
L’Abate possiede nozioni che non nutrono il
cuore e la mente, mentre Cosimo avvia una
corrispondenza epistolare coi maggiori filosofi e scienziati d’Europa, cui egli
si rivolgeva perché gli risolvessero quesiti e obiezioni, o anche solo per il piacere di
discutere cogli spiriti migliori …( XIII)
Il sapere è
ricerca e confronto.
Eppure,
quando gli sbirri del Tribunale
ecclesiastico nella celletta dell’abate trovano tra i suoi breviari le opere,
ancora intonse, di un filosofo francese
di tendenza scettica e razionale, precursore dell’illuminismo, lo prendono in
mezzo e lo portano con loro, mentre si allontana, alza gli occhi verso gli
alberi ed ebbe un guizzo come se volesse correre verso un olmo. Rivolta
contro l’intolleranza e il fanatismo religioso?
La tecnica non basta, ci vogliono le idee
Quando
Cosimo incontra la colonia degli esuli spagnoli, che vivono sugli alberi perché
costretti per motivi politici, si adopera per aiutarli e condivide con loro
tutte le soluzioni tecniche sperimentate quando ha deciso di vivere sugli
alberi. Lo fa con passione.
Ma la
pura passione delle innovazioni tecniche … non bastava a salvarlo dall’ossequio
alle norme vigenti: ci volevano le idee.
Comincia così a leggere loro due romanzi .uno
di Rousseau ed uno di un suo discepolo.
Quando Cosimo prende parte ai loro parlamenti,… con ingenuo fervore
giovanile spiega le idee dei filosofi, ( gli intellettuali illuministi i
difensori del libero esame e dei lumi della ragione) e i torti dei Sovrani, e
come gli Stati potevano esser retti secondo ragione e giustizia.
Lo
seguiva El Conde, che per quanto vecchio
s’arrovellava sempre alla ricerca d’un modo di capire e reagire …. Questo
Conde, dai e dai invece di star sempre a contemplare il paesaggio, cominciò a
volersi leggere dei libri. Rousseau gli riuscì un po’ ostico; Montesquieu
invece gli piaceva.
La
lettura è stata feconda, ha fornito
materiale al suo pensiero, lo ha elaborato personalmente. El Conde ha smesso di
essere suddito, è diventato un cittadino consapevole. Quando l’ostracismo ha
termine, El Conde si mise a fare gran discorsi …: Là faremo i
conti!...faremo giustizia!...L’esilio è finito! Finalmente possiamo mettere in
opera quel che abbiamo per tanto tempo meditato! Cosa resti a fare sugli alberi, Barone? Non
c’è più motivo!
Cosimo allargò le braccia …
-Vuoi ritirarti! gridò El Conde.
- No: resistere,- rispose il
barone.
Cosimo non
scende dagli alberi. Lui vive sugli alberi non perché costretto ma per scelta.
La mia casa, dice al padre di Ursula che vorrebbe farlo suo genero, è dappertutto, dappertutto dove posso
salire,andando in su … (XVIII)
Rosa Randazzo
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