La mattanza, le tenebre e il castello è un romanzo breve, che sarà
presentato il 5 giugno alle ore 21.00 al Teatro del Navile di Bologna.
L’e-book
è disponibile in formato kindle in amazon.it: https://www.amazon.it/mattanza-tenebre-castello-Gaetano-Bencivinni
ebook/dp/B07SSMH1Y9/ref=sr_1_10?__mk_it_IT=%C3%85M%C3%85%C5%BD%C3%95%C3%91&keywords=la+mattanza&qid=1576587409&sr=8-10
Pubblichiamo integralmente il prologo del romanzo
Prologo
Il naufragio nella follia di un Professore
che ha fatto il patto con il diavolo, il ritrovamento di un manoscritto
demoniaco, una serie di delitti impuniti avvenuti in un villaggio indeterminato,
dominato dalla cappa opprimente di un castello maledetto, la misteriosa
scomparsa della tela della Natività
del Caravaggio.
Su questi temi si basa il romanzo breve La mattanza, le tenebre e il castello che
procede tra demoni e prodigi, tra richiami letterari e riferimenti biblici.
La trama narrativa è tessuta con il filo
doppio del meraviglioso e del mostruoso, che si intrecciano e si contrappongono
nel percorso contraddittorio dell’esistenza umana. In un clima surreale si
combinano il crudo realismo di fatti di cronaca con audaci costruzioni
simboliche, ricucite con l’ago della fantasia.
L’espediente letterario utilizzato è
costituito dalla ricostruzione della storia della mattanza attraverso i sussurri
di conchiglie, rimaste sulla spiaggia dopo che una tempesta di inaudita
intensità ha inghiottito il villaggio e il castello.
In questo scenario metastorico, si muovono
personaggi enigmatici ed inquietanti, che agiscono in situazioni paradossali e sorprendenti.
Banban, malvagio e violento, si rifiuta di
precipitare nel buio delle caverne degli inferi, perché pretende di andare in
Paradiso, almeno per un attimo, solo per avere la possibilità di dare un paio
di schiaffi a Dio, che lo ha tormentato e lo ha reso infelice, avendolo creato
deforme. Il Professore rompe il patto
col diavolo e vuole tornare a vivere una vita mediocre e normale, perché dal
demonio ha avuto solo nevrosi, ossessioni, incubi ed ansie. La zampata del
maligno gli sconvolge la mente e lo fa naufragare nella follia. Il Capo del
castello è una macchina senza anima, che sa emettere solo verdetti di morte.
La bella Lucrezia, moglie del Capo, subisce
il fascino del Professore e paga l’adulterio con una fine tragica. La
spregiudicata Olga, donna voluttuosa e ambiziosa, amante del Capo, riesce con
le sue arti femminili a scavare il potere del castello. Prospero ed Aronne sono
legati da un morboso patto d’amore, che però Aronne spezza, perché viene
ammaliato dagli sguardi ammiccanti del Professore.
Draghignazzo, Libicocco, Alichino e Ciriatto
sono demoni senza scrupoli dal grilletto facile, che uccidono senza pietà e
spargono sangue in ogni dove. Il manoscritto, che essi trovano per caso, offre
spunti di riflessione sulla infedeltà di Eva nella Valle dell’Eden, sul
fanatismo religioso, sul libero arbitrio e sull’anticristo.
Le scandalose vicende del furto del dipinto
di Caravaggio vengono inserite nell’ordito narrativo con l’ipotesi suggestiva e
fantasiosa secondo cui i Lemuri avrebbero restaurato il prezioso dipinto, per
offrirlo alla contemplazione di Lucifero cui viene concessa la possibilità di
godere di un ultimo bagliore di bellezza prima del Giudizio Universale.