Psicologia, ecologia, religione, evoluzionismo, spiritualismo,
misticismo si intrecciano nella miscela narrativa del romanzo La profezia di
Celestino dello scrittore americano James Redfield.
Percezione delle coincidenze, nuova consapevolezza della
spiritualità e delle trasformazioni della civiltà fanno da supporto alle
vicende narrate dal protagonista, che si reca in Perù alla ricerca dell’antico
manoscritto di Celestino, risalente al 600 a.c..
Un manoscritto, che contiene le nove illuminazioni, utili a
comprendere quel salto di civiltà che si profila per l’umanità nel terzo
millennio.
Una costruzione espositiva che procede in modo stratificato: una
trama da romanzo giallo, spunti di riflessioni filosofiche, scientifiche e
religiose, ricerca costante del significato profondo della vita.
Il protagonista, soggetto narrante del romanzo, si ritrova nel
vortice di conflitti, che vedono da una parte il Governo peruviano e la Chiesa
ufficiale impegnati a sopprimere il manoscritto e ad eliminare tutte le copie
in circolazione. Dall’altra studiosi, ricercatori, sacerdoti interessati a
leggere il manoscritto per comprendere le nove illuminazioni, considerate un
faro indispensabile a favorire quella svolta di civiltà e quel salto
qualitativo indispensabile alla evoluzione della consapevolezza di un nuovo
spiritualismo, chiamato a svolgere un ruolo di correzione della modernità,
fortemente caratterizzata dalla logica del progresso e della crescita economica
e sociale.
La prospettiva indicata da Celestino è la costruzione di una
società utopica, basata sull’automazione e sulla disponibilità di beni e lavoro
per tutti con ampi spazi dedicati al tempo libero da utilizzare per riflettere
sul significato dell’esistenza umana.
Favorire questo processo di crescita significa percorrere il
sentiero che porta verso la realizzazione di un vero e proprio Paradiso
terrestre.
Tutto viene costruito attraverso un mistico rapporto dell’uomo con
l’energia dell’Universo, con una nuova etica interpersonale, con l’adesione ad
una cultura emergente, fatta dall’incontro della civiltà occidentale con lo
spiritualismo orientale.
Il romanzo si fa apprezzare per la capacità di coinvolgere il
lettore, trasportandolo in una magica atmosfera fatta di una sorta di realismo
fantastico.
Gaetano Bencivinni
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