Un buon chimico è venti
volte più utile di un qualsiasi poeta. L’arte non serve a nulla. Raffaello non
vale neanche un centesimo. A leggere Puskin si perde solo tempo. L’amore è un
sentimento fittizio. Contemplare il paesaggio è semplicemente una sdolcinata
romanticheria. La natura non è un tempio, ma un’officina in cui l’uomo fa l’operaio. Non ci
sono valori e principi. Tutto va negato e contestato.
Così pensa il nichilista
Bazarov nel romanzo Padri e figli dello scrittore russo Ivan Turgenev.
Il nichilismo filosofico
costituisce l’ideologia intorno a cui ruotano le vicende della narrazione, che
vedono protagonisti il naturalista e medico Bazarov e il giovane aristocratico
Arkadij, suo discepolo ed ammiratore.
La storia di Bazarov segna
le tappe delle contraddizioni del nichilismo, che pur risultando teoricamente
corretto, non è concretamente praticabile.
Antiaristocratico,
rivoluzionario, radicale oppositore dell’ordine costituito, Bazarov nega
principi e valori e considera vuote sciocchezze l’aristocrazia il liberalismo,
il progresso e tutte le fandonie parolaie che imbrigliano le menti della gente.
Il romanzo è ambientato
nella Russia contadina e feudale del 1859 in un contesto sociale caratterizzato
dal declino dell’aristocrazia e dai mugugni del ceto contadino insofferente
rispetto all’ordine sociale dominante.
L’arido scienziato Bazarov
però, nonostante le sue convinzioni nichiliste, si innamora dell’affascinante
aristocratica Anna Sergeevna e subisce l’attrazione dell’ingenua ed amabile
Fenecka.
In fin di vita si aggrappa
disperatamente all’unica cosa bella della sua vita, costituita appunto
dall’amore di Anna, che non è sbocciato per il suo orgoglio, per il suo
solipsismo ecologico, per la sua incapacità di dare spazio al sentimento
dell’amore, considerato una manifestazione di effeminatezza.
Il messaggio dell’autore,
che affronta il classico problema del rapporto tra le generazioni, è che tra il
vecchio e il nuovo bisogna trovare il giusto equilibrio come farà appunto
l’amico Arkadij, che troverà l’amore e la serenità, sposando Caterina
Sergeevna, sorella di Anna.
Gaetano Bencivinni
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