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venerdì 22 agosto 2014

Il nichilismo di Bazarov

Un buon chimico è venti volte più utile di un qualsiasi poeta. L’arte non serve a nulla. Raffaello non vale neanche un centesimo. A leggere Puskin si perde solo tempo. L’amore è un sentimento fittizio. Contemplare il paesaggio è semplicemente una sdolcinata romanticheria. La natura non è un tempio, ma  un’officina in cui l’uomo fa l’operaio. Non ci sono valori e principi. Tutto va negato e contestato.
Così pensa il nichilista Bazarov nel romanzo Padri e figli dello scrittore russo Ivan Turgenev.
Il nichilismo filosofico costituisce l’ideologia intorno a cui ruotano le vicende della narrazione, che vedono protagonisti il naturalista e medico Bazarov e il giovane aristocratico Arkadij, suo discepolo ed ammiratore.
La storia di Bazarov segna le tappe delle contraddizioni del nichilismo, che pur risultando teoricamente corretto, non è concretamente praticabile.
Antiaristocratico, rivoluzionario, radicale oppositore dell’ordine costituito, Bazarov nega principi e valori e considera vuote sciocchezze l’aristocrazia il liberalismo, il progresso e tutte le fandonie parolaie che imbrigliano le menti della gente.
Il romanzo è ambientato nella Russia contadina e feudale del 1859 in un contesto sociale caratterizzato dal declino dell’aristocrazia e dai mugugni del ceto contadino insofferente rispetto all’ordine sociale dominante.
L’arido scienziato Bazarov però, nonostante le sue convinzioni nichiliste, si innamora dell’affascinante aristocratica Anna Sergeevna e subisce l’attrazione dell’ingenua ed amabile Fenecka.
In fin di vita si aggrappa disperatamente all’unica cosa bella della sua vita, costituita appunto dall’amore di Anna, che non è sbocciato per il suo orgoglio, per il suo solipsismo ecologico, per la sua incapacità di dare spazio al sentimento dell’amore, considerato una manifestazione di effeminatezza.
Il messaggio dell’autore, che affronta il classico problema del rapporto tra le generazioni, è che tra il vecchio e il nuovo bisogna trovare il giusto equilibrio come farà appunto l’amico Arkadij, che troverà l’amore e la serenità, sposando Caterina Sergeevna, sorella di Anna.


Gaetano Bencivinni

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