Un cupo pessimismo attraversa il romanzo La Storia di Elsa Morante ambientato a Roma tra il 1941 e il 1947.
Una storia di tragedie, di bombardamenti, di deportazioni, di dolori. Le due
guerre mondiali, il Fascismo, il Nazismo, la persecuzione degli Ebrei, i campi
di distruzione, l’occupazione tedesca di Roma.
In questo contesto storico si svolge il dramma della protagonista
Ida Ramundo e dei figli Ninuzzu ed Useppe, nato dallo stupro subito da parte di
un militare tedesco.
Simbolo dell’innocenza deplorata, atterrita dalla follia delle
leggi razziali, Ida conduce la sua martoriata esistenza, profondamente segnata
dalle sofferenze e dai dolori.
La madre ebrea muore annegata nel tentativo disperato di
raggiungere la Palestina da Cosenza. Il suo corpo sarà ritrovato a Fuscaldo con
un mantello inzuppato e con tremila lire, ridotte a poltiglia, nascoste in una
calza.
Il padre Giuseppe muore di cirrosi epatica, il marito Alfio
Mancuso muore di cancro, Ninuzzu, divenuto contrabbandiere, muore ammazzato, il
piccolo Useppe muore in tenera età, stroncato dal Grande male, una forma di
grave epilessia.
Ida finisce in una casa di cura sino alla morte, avvolta nelle
tenebre della follia.
Non c’è scampo per nessuno. Non c’è nessun disegno provvidenziale
nella Storia. Tutto precipita inesorabilmente verso la catastrofe.
Nel romanzo Sostiene Pereira
di Antonio Tabucchi, ambientato a Lisbona nel 1938, il contesto storico è
pressoché analogo. La guerra di Spagna, il Franchismo, il conflitto tra i
nazifascisti e le brigate internazionali partigiane, la dittatura salazarista
con l’opprimente censura e la spietata polizia politica.
Pereira, protagonista del romanzo, intellettuale cattolico, vive
aggrappato ai ricordi del passato sino a quando incontra il giovane sovversivo
Monteiro Rossi, che lo scuote dal suo torpore esistenziale.
I consigli di padre Antonio, i colloqui col dottor Cardoso e il
barbaro assassinio di Monteiro Rossi da parte della polizia politica lo
inducono a prendere una coraggiosa posizione contro il regime.
Scrive contro la polizia politica un articolo di fuoco, che
pubblica nel suo giornale, eludendo abilmente la censura. Dopo lascia il
Portogallo con un passaporto falso.
Nel romanzo di Elsa Morante la morte dà scacco matto alla vita,
nel romanzo di Tabucchi dall’idea della morte scaturisce la scintilla che
accende la voglia di lottare per la libertà con lo sguardo rivolto verso il
futuro.
Gaetano
Bencivinni
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