Racconta storie che fanno sognare il giovane Africa, protagonista
del romanzo L’occhio del lupo di Daniel Pennac.
Storie di animali, che vivono nell’Africa gialla come il
dromedario, che vivono nell’Africa grigia come la iena e il ghepardo, che
vivono nell’Africa verde come il gorilla nero, il coccodrillo e il pappagallo.
Una narrazione fortemente simbolica, che pone l’accento su
tematiche importanti come l’amicizia, la solitudine, il rispetto della
diversità.
Tutto inizia in un giardino
zoologico in Alaska dove Africa incontra tutti gli animali che aveva conosciuto
nel corso della sua avventurosa vita in Africa dove è stato mercante, pastore
ed agricoltore. Lì ha avuto modo di raccontare storie, di fare amicizia con gli
animali, di scoprire gli effetti devastanti prodotti sulla foresta dall’uomo, animale
con due zampe e con il fucile e spesso con l’ascia per abbattere gli alberi.
Africa conosce tutti gli animali dello zoo tranne il lupo azzurro,
rinchiuso in una gabbia, che fa avanti ed indietro e guarda con un occhio solo.
L’altro lo ha perso quando è stato catturato.
L’incontro tra il ragazzo e il lupo è carico di significato. Africa
chiude anche il suo occhio per mesi al punto da perderne l’uso. Stabilisce così un rapporto di simpatia con
quel lupo solitario e diffidente che da dieci anni aveva smesso di occuparsi
degli odiati uomini.
Il dialogo tra i due consente di ripercorrere le vicende della
loro esistenza per scoprire l’importanza dell’amicizia, che spalanca la via ad
un nuovo modo di vedere il mondo e la realtà circostante.
Il lupo azzurro con il suo unico occhio scopre così, illuminato
dall’amicizia di Africa, gli altri animali dello zoo che sorridono e si
divertono. Uno spettacolo meraviglioso che merita di essere guardato con
entrambi gli occhi.
Il lupo apre così l’altro occhio, che teneva chiuso, considerandolo
ormai inutile, e scopre così lo spettacolo della vita, illuminato dalla
capacità di sognare anche quando si è svegli. Anche il ragazzo apre entrambi
gli occhi, compiendo così il miracolo di guarire. Eventi questi incomprensibili per il veterinario e
per il dottore.
Un romanzo simbolico, che ha il merito di far capire al lettore la
straordinaria forza dell’amicizia, che riesce a dissolvere le tenebre della solitudine e a restituire a chi è solo la
capacità di stupirsi, contemplando il sorriso e le bellezze del mondo.
Gaetano Bencivinni