La vita scorre in un cerchio dorato, avvolto dal buio, talora
squarciato dalla fioca fiammella di una candela.
Vecchiaia e solitudine, Arte e follia, sogni e leggende si
intrecciano nel delicato romanzo Di tutte le ricchezze di Stefano Benni, che ha
come protagonista Martin, un vecchio professore in pensione.
A Borgo Cornio, in un clima fiabesco e fortemente simbolico,
Martin vive da solo, parla con il suo grosso cane nero e con gli animali del
bosco, si occupa di poesia giocosa, scrive saggi sul poeta pazzo Domenico
Rispoli detto il Catena, morto in manicomio in circostanze misteriose.
La leggenda di Adele, una bionda fanciulla scomparsa, anche lei in
modo misterioso, nelle gelide acque del lago. La bizzarra vecchia Berenice, che
ascolta le voci del muro e svela i segreti del Borgo al professore. Le poesie
del Catena, l’autoritratto del poeta, la mostra d’Arte e le accese polemiche
con i critici cialtroni. L’interlocuzione immaginaria di Martin con gli animali
del bosco, ricca di riflessioni sul senso della vita e sui problemi del mondo.
L’esplicito richiamo letterario al romanzo di Fedor Dostojevskij
Notti bianche conferisce un fascino speciale alla protagonista femminile
Michelle, attrice e ballerina, che arriva a Borgo Cornio con il compagno Aldo,
mediocre pittore e mercante d’Arte. Prendono in fitto un casolare azzurro in
prossimità dell’abitazione di Martin. Presto però litigano e si separano.
La gradevole gita al lago, il valzer indimenticabile nella festa
del Borgo, i colloqui con delicati sentimenti, con nobile amicizia, con scambio
di segreti. Un casto incontro di due solitudini.
Michelle, come fa Nastenka con l’artista solitario di San
Pietroburgo, regala al vecchio professore lampi di bellezza giovanile, che
accendono in Martin la voglia di apprezzare le scintille delle cose belle, che
illuminano la vita e squarciano il buio della solitudine.
Gaetano Bencivinni
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