Sulla
pagina culturale del quotidiano Repubblica di
qualche mese fa leggo un articolo di
Paolo Mauri su Aldo Buzzi , scrittore
lombardo , del quale era uscito il libro “
Lettere sul brodo “, scritto assieme a Mario
Nicolao . “ Una decina d’anni fa ( dice Mauri )
Repubblica chiese ad Aldo Buzzi
di scrivere qualcosa sulla vecchiaia .
La scelta non era casuale : Buzzi
aveva allora 95 anni . Non fu facile convincerlo
, ma poi mando’ un racconto e
una poesia . Il racconto inizia dal barbiere
, che con le forbici in
mano chiede al cliente che cosa si
prova a 95 anni e questi risponde che
, a parte i malanni tutto e’ uguale
a dieci anni prima : la vera caratteristica dell’eta’
e’ la stanchezza , che non passa riposando ,
perche’ anche il riposo stanca . Il racconto
intitolato “ Parliamo d’altro “ confluì in un
piccolo libro con tale titolo ; c’e’
dentro anche la poesia che comincia così :
“ Vedi , questa e’ la goccia / che fa
traboccare il cammello ….” “ Parliamo d’altro
“ potrebbe essere il titolo di
tutta l’opera di Buzzi , ironico maestro
della divagazione , che esordì con un “
Taccuino dell’aiuto regista “ poco dopo la seconda
guerra mondiale . Aveva lavorato nel cinema con
Soldati e Lattuada . Quando compiva gli
anni e gli telefonavi , rispondeva, un
po’ imbronciato, che era stanco e sembrava dire:
-Parliamo d’altro-“Questo e’ il riassunto dell’articolo
di Paolo Mauri . Io trovo qualcosa di
attinente a cio’ che ho riferito su
Aldo Buzzi in alcune riflessioni che Gustave
Flaubert fa nel suo racconto autobiografico “
Memorie di un Pazzo “ ( 1837 - 40
) . Egli scrive : “ Passo giorni pieni
di stanchezza immensa , quando un tedio
profondo m’avvolge come un sudario , e
mi segue dovunque; le sue pieghe m’impacciano e mi
infastidiscono , persino vivere , allora , pesa come
un rimorso . Sono giovane , dunque , e insieme stanco
di tutto , mentre tanti vecchi sono
ancora sì pieni d’entusiasmo !... E io ,
invece deluso e disincantato ! M’attacco allora a
piccole gioie , tutte mie , fatte di ricordi infantili
che , in questo mio isolamento, tornano a riscaldarmi
, ricordi fatti di niente , eventi minimi , un
giorno di pioggia o di sole , un fiore , un
vecchio mobile , che però richiamano altri ricordi
, che affiorano confusi , sbiaditi come le
ombre .
Marietta Gallo
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