Delitti
mafiosi impuniti, intreccio perverso tra mafia e politica, borghesia
parassitaria e Stato. Temi questi al centro dell’ultima tappa della VII edizione
del Caffè letterario organizzato dal Centro sociale anziani. Si è chiuso così l’evento culturale,
coordinato da Vittoria Colistra con una conversazione letteraria sul romanzo di
Leonardo Sciascia “A ciascuno il suo”. Un’occasione per riflettere sui temi di
particolare attualità, presenti nell’opera letterario dello scrittore siciliano
e che riguardano l’ipocrisia, l’omertà e la sfiducia nelle istituzioni. Gli
incontri culturali sono stati animati da Gaetano Bencivinni che ha proposto un
percorso interpretativo del testo di Sciascia con i riflettori accesi sulla
presenza inquietante della mafia dentro lo Stato e sul rapporto che la mafia ha
avuto con il mondo ecclesiastico prima della caduta del comunismo. Rilevante è
stata la partecipazione del pubblico e numerosi sono stati gli interventi che
hanno consentito di approfondire e di attualizzare le complesse tematiche che
riguardano il pianeta mafia, particolarmente sentite in una città come Cetraro,
che vive da circa un quarantennio il dramma della pervasiva presenza della
criminalità organizzata che negli anni ’80 ha prodotto ben undici omicidi
rimasti impuniti. Rudy Angilica ha puntato il dito sulla persistente vitalità
di fenomeni di corruzione che ancora affliggono la realtà contemporanea e con
episodi inquietanti che riguardano persino il mondo della Chiesa. Il giudice di
pace Elisabetta Pelaia ha evidenziato i fenomeni dell’ipocrisia e dell’omertà,
trattati da Sciascia, che continuano ad essere aspetti caratteristici di tante
comunità ad alta densità mafiosa. Pino Losardo ha colto l’occasione per
rilanciare i temi del garantismo e del pensiero libero da riproporre con forza
nella comunità cetrarese, che ha bisogno di costruire percorsi volti a favorire
la crescita culturale e la tutela dei valori. Aldo Gravino ha lanciato un
messaggio positivo per superare pessimismo e rassegnazione. Si è concluso così
il ciclo delle conversazioni, che hanno riguardato inoltre il romanzo di Fëdor
Dostoevskij “Delitto e castigo” e l’illustrazione dei palazzi storici di
Cetraro, fatta a cura del critico d’arte Carlo Andreoli. Tutte le iniziative
sono state caratterizzate da una rilevante presenza di pubblico anche con il
coinvolgimento di esponenti delle istituzioni e del mondo politico.
Gazzetta
del Sud, 5 dicembre 2018
Tiziana Ruffo
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