Parlare di Shirin Ebadi, in
occasione della festa della donna presso il Centro Sociale Anziani di Cetraro, è
stato molto importante per me e, penso, anche per coloro che mi hanno
ascoltata. Dico questo perché di donne, come la Ebadi ed altre ancora, poco si
sa o forse niente.
L’iraniana Shirin Ebadi e’ l’undicesima donna a vincere il
premio Nobel per la pace. La notizia ha suscitato molte sorprese, perche’ alla vigilia, da piu’parti, veniva
dato per certo che il premio sarebbe stato assegnato a Giovanni Paolo II. Era il
10 ottobre 2003. Il presidente del comitato
ha proclamato la vincitrice ad
Oslo lodando il suo “coraggio “ e il suo impegno in favore della “democrazia ,”
nonche’ la sua battaglia per i diritti delle donne e dei bambini. Shirin Ebadi,
“sbalordita ,” alla notizia del prestigioso riconoscimento, ha dichiarato :
“Questo premio va a tutti gli iraniani
che si battono per la democrazia.” Poi da Parigi, in un incontro con la
stampa, ha chiesto “ la liberazione al piu’ presto possibile “dei prigionieri iraniani che
lottano per la democrazia e la libertà.
“ La cosa piu’ urgente, “ ha proseguito, “ e’che la liberta’ d’espressione sia
rispettata e che le persone in carcere per le loro opinioni siano immediatamente
liberate”. Ha poi espresso ammirazione per Giovanni Paolo II dicendo: “ Ho
sempre ammirato il Papa ancor piu’
perche’ ha condannato l’intervento americano
in Iraq.” Il comitato norvegese per il Nobel e’ lieto di premiare “ una
donna che e’ parte del mondo musulmano,” si legge nella motivazione del premio,
che sottolinea come Ebadi non veda
conflitto fra Islam e i diritti umani fondamentali. Per lei e’ importante che il dialogo fra culture e religioni differenti possa partire da
valori condivisi. “Come avvocato, giudice, insegnante, scrittrice e attivista
politica, la Ebadi ha sempre alzato la
voce nel suo paese e ben oltre i suoi confini” prosegue il testo del comitato
norvegese: “ non ha mai ceduto alle minacce , in un’era di violenza ha
sostenuto la non violenza. Shirin Ebadi , nata
nel 1947 e’ stata la prima donna
nominata giudice prima della rivoluzione. Laureata in legge all’universita’di
Teheran, e’ stata nominata presidente
del tribunale dal 1975, ma dopo la rivoluzione del 1979 e’ stata costretta a dimettersi per le leggi che limitarono autonomia
e diritti civili alle donne iraniane. Ha difeso le famiglie di
alcuni scrittori e intellettuali uccisi
tra il 1998 e il 1999. Nel 2000
ha partecipato ad una
conferenza a Berlino sul processo di democratizzazione in Iran , organizzata da una fondazione vicina ai Verdi tedeschi,
che provoco’ la reazione dei poteri conservatori a Teheran con l’arresto dei partecipanti tornati in Iran. Shirin Ebadi,perseguitata, fu sottoposta ad un processo segreto per aver
prodotto e diffuso una video-cassetta
sulla repressione
studentesca del luglio 1999. La Ebadi
e’ stata una dei primi giudici donna in Iran e la prima donna a diventare Presidente della Corte Suprema.
Ha fatto molto ma ha anche pagato sulla
propria pelle tutte le sue scelte. Nel 2009
ha lasciato l’Iran per un breve viaggio, alla vigilia della rielezione del Presidente Ahmadinejad. Da allora non e’
piu’ riuscita a rientrare.
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