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lunedì 24 febbraio 2014

Il cannone tuona ancora


Il 27 gennaio al Centro sociale anziani di Cetraro si sono ricordati  i sei milioni di vittime della Shoah. Il 10 febbraio le vittime delle foibe.  Milioni, migliaia. Non importa quanti . Non importa quanti furono annientati, trasfigurati,  barbaramente trucidati, poi bruciati, perché non  restasse traccia dello sterminio. Gli uccisori sapevano quel che facevano e volevano cancellarne le tracce.
Non importa quanti. La vita di ogni uomo, di ciascun uomo è sacra.
E’ sacra la vita di ogni donna, uomo, bambino, disabile, zingaro, slavo, omosessuale trucidato dai nazisti.
E’ sacra la vita di ogni donna, uomo, bambino trucidato dal nazionalcomunismo, come lo definisce uno storico in una vecchia trasmissione di Mixer riproposta al Centro.
Nazismo, nazionalcomunismo. No. Padri di famiglia, madri di famiglia che a casa loro baciavano i loro figli, li curavano, li accarezzavano con amore e di giorno uccidevano. La responsabilità è sempre personale. Sempre si può dire di no. Non è facile,ma si può.
E’ giusto ricordare chi è stato ucciso e chi ha speso la propria vita per salvare dallo sterminio un uomo, pochi uomini, tanti uomini. Anche questo l’obiettivo dell’istituzione del Giorno della memoria.
Certo inorridiamo di fronte a tante scene drammatiche, di fronte a uomini che morivano “per un sì o per un no, come recita Primo Levi in Se questo è un uomo. Inorridiamo e nel contempo sentiamo un disagio profondo. 
Il cannone tuona ancora. La sete di potere, di dominio e di ricchezza o semplicemente l’intolleranza nei riguardi del diverso, la paura del futuro, l’insicurezza uccidono ancora.
Basta ascoltare un telegiornale qualsiasi ed ecco un bombardamento di notizie truculente. Barboni presi a bastonate da individui col volto coperto, perché sanno quello che fanno. Femminicidi, navi della speranza che naufragano nei nostri mari con donne, uomini, bambini. Referendum contro gli immigrati…. Uomini, donne, bambini che muoiono per l’inquinamento dell’ambiente, per i veleni che altri uomini seppelliscono sotto i nostri piedi e nei nostri mari. Ogni tanto uno spot ci invita a donare del denaro per i bambini dei paesi poveri che non possono nutrirsi  abbastanza, non possono curarsi, non possono studiare.
Più difficile ascoltare notizie sulle tante guerre in atto oggi nel mondo. Per questo bisogna andare su Internet. C’è un sito, WarNews, che dà notizie in tempo reale delle guerre e dei motivi delle guerre. Spulciando le notizie si apprende che le guerre in atto sono circa sessanta, sparse in tutti i continenti.  I motivi sempre gli stessi, forti interessi economici , mascherati  da motivi di facciata: guerre tribali, motivi religiosi e altro.
A conclusione della serata Francesca Rennis ha proiettato un video dei ragazzi del  liceo di San Marco Argentano che hanno interpretato in maniera originale la disumanizzazione dell’uomo e delle donne nei campi di sterminio. Ragazzi in cerchio con il volto coperto da maschere tutte uguali, sdraiati per terra . Alzatisi hanno gettato via la maschera e in cerchio con le mani nelle mani del vicino hanno sollevato in alto le braccia.
 Messaggio di speranza proiettato verso il futuro . 

Rosa Randazzo

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