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lunedì 10 febbraio 2014

Thomas Mann e il seducente dilemma della vita

Contemplare dall’alto della spiritualità il forsennato tumulto del mondo o scendere negli insidiosi meandri delle cose terrene, per misurarsi con il rapido fluire del tempo sotto l’egida dell’azione.
Lungo questo dilemma si svolge il narrato del romanzo La montagna incantata dello scrittore tedesco Thomas Mann.
Hans Castorp si reca per tre settimane in alta montagna, in visita in un sanatorio svizzero, dove è ricoverato il cugino per una malattia polmonare.
La breve visita si trasforma però in un lungo ricovero di sette anni e mezzo, avendo Castorp scoperto di essere a sua volta ammalato.
Nell’arco di questo tempo, che trascorre immobile nell’ermetica magia di lassù, il protagonista del romanzo si innamora di Claudia, elegante e raffinata russa, anche lei in cura nel sanatorio.
Lo scoppio della Grande guerra squarcia l’incanto della montagna e fa precipitare Castorp nella bolgia infernale della pianura, dove probabilmente muore, aggrappato al sogno d’amore, che ha dato un senso alla sua breve vita.
Un romanzo ricco di spunti di riflessione su libertà e amore, vessilli dell’umanista Ludovico Settembrini, mentore di Castorp nel sanatorio svizzero.


Gaetano Bencivinni

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