Il giovane ufficiale Giovanni Drogo,
protagonista del romanzo Il deserto dei Tartari dello scrittore italiano Dino
Buzzati, si reca nella fortezza Bastiani, un presidio di frontiera, con l’intenzione
di prestarvi il servizio militare per un periodo di tempo ragionevolmente
breve. Non sarà così. La permanenza durerà sino a quando Drogo, vecchio e
malato, sarà congedato.
L’incanto narcotizzante della fortezza,
l’illusoria attesa di eventi bellici esaltanti, la rottura delle relazioni
sociali con la città segnano le tappe dell’immobile fluire del tempo nel grigio
perimetro del presidio, dove la vita scorre ripetitiva e monotona.
Quando si presenta l’occasione del
conflitto bellico, è troppo tardi per Drogo, che finisce la sua vita in
solitudine in una locanda, dove accoglie la morte con l’amaro sorriso di chi sa
di aver sprecato la propria esistenza.
Una vita sprecata in attesa di atti
eroici, che non saranno mai compiuti.
Un romanzo che fa riflettere sul senso
della vita, sulla sua irripetibilità e sulla necessità di coltivare amicizie,
relazioni sociali e amore, se si vuole davvero rendere unica ed eccezionale la
propria esistenza.
Gaetano Bencivinni
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