Il ventre gonfio di Ghisola, incinta di un altro, apre gli occhi di Pietro, che scopre così il
tradimento. L’illusione crolla. Il sogno svanisce. In un attimo cessa l’amore
per la donna, a lungo idealizzata.
Con questa drammatica scoperta si chiude il romanzo Con gli occhi
chiusi di Federigo Tozzi.
Un romanzo di esordio, ambientato a Siena nei primi del Novecento,
che ripropone con uno stile asciutto, realistico ed efficace il personaggio
dell’inetto, che costituisce il tratto distintivo della produzione letteraria
italiana compresa tra i romanzi di Italo Svevo Una vita, Senilità e la
Coscienza di Zeno.
Il personaggio Pietro Rosi non ha autostima, non è in grado di
misurarsi con il mondo, è sconfitto da se stesso, dalla sua malattia, dalle sue
frustrazioni, dal suo fallimento.
Si aggrappa alla passione per Ghisola, una donna ambiziosa, amante
delle ricchezze e del lusso degli altri, che aspira alla scalata sociale,
sfruttando la sua bellezza fisica.
Pietro è una delusione per il padre Domenico, proprietario di una
avviata locanda a Siena, che aspira a creare un avvenire luminoso per il
figlio, che costantemente lo delude anche con i suoi ripetuti insuccessi
scolastici.
Il romanzo ha il merito di offrire al lettore una narrazione
realistica che trasfigura artisticamente situazioni sentimentali, emotive e
psicologiche, conferendo alla struttura espositiva dell’opera letteraria un
fascino particolare, che mantiene viva l’attenzione sui due protagonisti
principali, che rappresentano la malattia
e l’inettitudine, la salute e la voglia di emergere nella società.
Gaetano Bencivinni
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