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venerdì 17 ottobre 2014

Il volto oscuro del capitalismo italiano

Mostra il volto oscuro del capitalismo moderno il romanzo di Luciano Bianciardi La vita agra, che vede la luce nel 1962 in pieno boom economico.
L’autore si muove controcorrente e punta il dito sugli aspetti negativi di quella fase di sviluppo, che trasformava l’Italia da Paese agricolo a società industriale avanzata.
La tragedia dei minatori maremmani del 4 maggio 1954 offre allo scrittore lo spunto per la narrazione, che ha come protagonista Luciano, un provinciale che assume la missione di punire il capitalismo, facendo saltare a Milano il Pirellone, simbolo del nuovo potere industriale.
Il romanzo è la storia di un sogno che progressivamente si infrange contro i perversi meccanismi della modernità, che assorbono e condizionano la vita di Luciano.
L’autore si avvale di un linguaggio ironico, che spesso diventa addirittura buffo. Luciano subisce sulla sua pelle la lenta ed inesorabile sconfitta di chi deve arrendersi, prendendo atto del fallimento della sua missione e del suo sogno rivoluzionario.
Un racconto amaro che evidenzia le tante ombre e le contraddizioni che lo sviluppo industriale ha prodotto ed indica il tramonto dell’illusione che il benessere possa divenire un fenomeno diffuso, esteso anche alle classi sociali tradizionalmente meno abbienti.
Bianciardi ha il merito di aver anticipato quel disagio collettivo, che si manifesterà con tutta la sua forza dirompente negli anni successivi con la contestazione globale del sistema, divenuta la molla dell’azione del movimento studentesco ed operaio negli anni compresi tra il 1968 e il 1977.


Gaetano Bencivinni

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