Guardare la luce verde del futuro, stringere le piume della
speranza, coltivare il sogno della scalata sociale, guidare con slancio la
barca della vita contro la corrente, che spinge senza posa verso il passato.
Su questo percorso si muove la narrazione del romanzo Il grande
Gatsby dello scrittore americano Franz Scott Fitzgerald.
Ambientata nei pressi di New York tra il 1917 e il 1922, l’opera
letteraria di Fitzgerald punta i riflettori sul fallimento esistenziale del
protagonista, che aspira alla scalata sociale, spinto dall’amore per la frivola
Daisy, che vive nel mondo di successo dell’America dei banchieri, degli
speculatori finanziari e degli uomini d’affari.
Gatsby, dotato di straordinaria abilità, riesce nel giro di un
quinquennio ad arricchirsi, avvalendosi della collaborazione di speculatori
finanziari, che gli consentono di accumulare rapidamente una grande fortuna
economica al punto da poter dar vita a feste scintillanti e sfarzose nella sua
bellissima casa, che accoglie quotidianamente il top della finanza
statunitense.
Il sogno di Gatsby è quello di stupire Daisy e di accedere così a
pieno titolo nel mondo borghese, fatto di successo e di denaro, anche se
fondamentalmente negligente e vuoto.
Il sogno però si trasforma in un totale fallimento in seguito ad
un incidente d’auto, provocato da Daisy, di cui Gatsby non è responsabile.
Il risultato è che il marito della donna morta nell’incidente
ucciderà Gatsby, per vendicare così la morte della moglie.
Daisy ritorna con Tom, il marito arrogante ma ricco, che aveva
sposato mentre Gatsby svolgeva la sua azione militare nella Grande guerra dove
si copriva di onori.
Il romanzo sottolinea l’impossibilità per chi occupa i gradini più
bassi della società di accedere allo stato sociale superiore.
Una situazione analoga, sia pure con condizioni storiche, sociali
e culturali diverse, la ritroviamo nel personaggio ‘Ntoni de I Malavoglia di Giovanni Verga.
Anche il giovane ‘Ntoni non accetta la condizione di miseria in
cui è costretto a vivere. È stanco di rompersi la schiena a salare sarde. Non è
disposto a guardare passivamente i coetanei ricchi, che all’osteria spendono e
spandono a piacimento.
La ribellione di ‘Ntoni si risolve con un fallimento ancor più
pesante di quello di Gatsby. Al giovane ‘Ntoni viene negata ogni possibilità di
accedere alle ricchezze e il suo tentativo di uscire dallo stato di miseria si
risolve in una umiliante sconfitta, che gli fa perdere persino quel mondo di
miseria e di affetto in cui nel bene e nel male il nonno padron ‘Ntoni era
riuscito a sopravvivere.
Gaetano Bencivinni
Nessun commento :
Posta un commento