A Grottole, piccolo centro della Lucania, si svolgono gli
avvenimenti narrati nel romanzo Mille anni che sto qui della scrittrice
Mariolina Venezia.
Il brigantaggio, le due guerre mondiali, il Fascismo, la
resistenza partigiana, la Riforma agraria, la scoperta del metano a Grottole,
il boom economico e i movimenti sovversivi, il sequestro di Aldo Moro e le
trasformazioni sociali sino alla caduta del Muro di Berlino fanno da cornice
storica alle vicende della famiglia Falcone per un arco di tempo che va dal
1861 al 1989.
Tutto inizia con don Francesco Falcone, ricco proprietario
terriero, vittima dei briganti, che riesce a nascondere il tesoro di famiglia,
che però sarà ritrovato solo dopo tanti anni, quando ormai non ha più valore.
Le storie familiari passano attraverso le vicende delle coppie
Vincenzo e Albina, Candida e Colino, Giuseppe e Lucrezia, Mimmo e Clelia,
Rocco e Alba, genitori di Gioia, ragazza frivola, ambiziosa, inquieta, che si
sottrae al processo per manifestazioni sovversive, rifugiandosi a Parigi dove
cerca fortuna come attrice e donna di mondo.
L’autrice ha il merito di combinare in modo virtuoso ed efficace
le trame familiari con gli avvenimenti storici con l’attenzione rivolta ai
protagonisti, che interpretano ed esprimono simbolicamente le contraddizioni
della Lucania, i contraccolpi negativi che la macrostoria produce sui
comportamenti dei singoli, la contrapposizione tra la staticità di Grottole e
le grandi trasformazioni sociali che avvengono nel mondo in oltre un secolo di
storia, particolarmente intenso di avvenimenti.
La struttura espositiva è caratterizzata da un linguaggio semplice
ed efficace, spesso impreziosito da espressioni dialettali, che conferiscono un
gusto particolare alla narrazione.
Gaetano Bencivinni
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