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venerdì 4 aprile 2014

Corrado il fuggiasco

Fugge come una lepre da una tana all’altra. Cerca la solitudine in collina, immerso nella pace della campagna. Raccoglie erbe e muschi, esplora sentieri e boschi in compagnia del grosso cane Belbo.
Corrado, protagonista del romanzo La casa in collina di Cesare Pavese,  si nasconde, come un ragazzo, tra simbolici cespugli e legge il libro della propria vita.
Fuori ci sono i rastrellamenti dei Tedeschi nell’Italia repubblichina, c’è la guerriglia partigiana, ci sono i bombardamenti sulla città di Torino, ridotta ad un cumulo di macerie.
Ci sono le donne. C’è Cate , energica e dignitosa, che rivede in un rifugio durante un coprifuoco. C’è Elvira, premurosa e servizievole, che lo accudisce, lo coccola, lo protegge. C’è Annamaria, capricciosa e viziata, che Corrado avrebbe voluto  sposare.
Parla, con distacco intellettualistico, della guerra con Nando, Fonso, Cate e con gli amici della collina. Tutti finiscono in prigione. Lui si salva per caso.
Il piccolo Dino, figlio di Cate, suscita in lui sentimenti paterni. Potrebbe essere anche suo figlio, dato che otto anni prima lui aveva avuto una relazione sentimentale con Cate. Lei non conferma né smentisce, ma porta il segreto con sé in prigione.
Dino e Corrado si rivedono in un collegio di preti, per sottrarsi alle rappresaglie tedesche. Presto però anche quel rifugio diventa rischioso. Dino scappa per raggiungere in montagna i partigiani e per fare la guerra ai fascisti.
Corrado riprende la fuga. Attraversa la linea nemica, assiste a massacri agghiaccianti tra partigiani e fascisti, supera sentieri e valloni e raggiunge le sue colline d’infanzia. Anche lì però la guerra indomita persiste. Solo per i morti la guerra finisce davvero.
Il protagonista racconta in prima persona le vicende del romanzo, percorso dal dilemma dell’intellettuale, spinto soggettivamente a contemplare dall’alto gli avvenimenti del mondo, ma costretto dalla dura realtà ad uscire dalla tana della solitudine, trascinato, suo malgrado, sul fuoco dell’azione.


Gaetano Bencivinni

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