Ironia ed umorismo, situazioni
farsesche e colpi di scena rendono fluido e coinvolgente il romanzo Nemici.
Una storia d’amore dello scrittore inglese Isaac Bashevis Singer, che racconta la tragedia
della persecuzione nazista degli Ebrei, le angosce e le paure dei
sopravvissuti, le sofferenze patite nei ghetti e nei campi di concentramento
polacchi, tedeschi e russi.
Il romanzo è la storia d’amore di
Herman e Masha, entrambi ebrei in fuga dall’Europa alla ricerca di un rifugio
tranquillo a New York nella libera America.
Herman, debole, in fuga da se
stesso e dal mondo, ha perso ogni fiducia nell’umanità, corrosa dalla
maledizione di Caino. Si sottrae alla persecuzione nazista, restando nascosto
per oltre tre anni nel fienile della serva polacca Yadwiga, che dopo la guerra
sposa per gratitudine e porta con sé a New York, dove vive da clandestino e
sbarca il lunario scrivendo i discorsi del ricco rabbino Rabilante.
Masha ritrova Herman in America,
divorzia dal marito, un mediocre scienziato senza scrupoli, e riprende la sua
storia d’amore con l’amante, costretto ad inventare menzogne da propinare
all’ingenua moglie polacca.
La situazione si complica quando
arriva in America anche Tamara, la prima moglie di Herman, che egli credeva
morta con i due figli, fucilata dai nazisti.
Tre donne si contendono l’amore
di Herman, che non sa far altro che fuggire alla ricerca di un simbolico
fienile dove nascondersi per sottrarsi alle insidie del mondo.
Masha muore suicida, imprecando
contro i nemici della sua storia d’amore. Yadwiga dà alla luce una bambina, che
crescerà anche con l’affetto di Tamara, alla perenne ricerca di Herman, unico
amore della sua vita.
Il fuggiasco Herman richiama
simbolicamente il popolo ebraico in continua fuga alla ricerca di una terra di
pace, che gli viene eternamente negata dalla maledizione biblica.
Gaetano Bencivinni
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