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lunedì 21 aprile 2014

Il soldato bambino

Gunther, recluta dell’ ultima leva di guerra, è sbarcato provvisoriamente a Roma in attesa di raggiungere l’ Africa. Girovaga disorientato per le vie del quartiere S. Lorenzo di Roma nelle prime ore di   un pomeriggio di gennaio del 1941.
E’ alto, biondo, dalla faccia decisamente infantile. Cammina goffamente dentro una uniforme striminzita per la sua statura.
Proviene da una campagna bavarese ed è cresciuto sempre lì, accanto alla madre vedova e ai fratelli contadini, assaporando il calore e gli  odori familiari.
Non si è mai allontanato da quei luoghi, se non per andare nella vicina Monaco a svolgere qualche lavoretto da elettricista e frequentare un’ anziana prostituta, dalla quale ha imparato a fare l’ amore.
Entra in un’ osteria per placare il suo appetito, ma prende una bella sbronza.
Esce quasi barcollante e si rannicchia in un atrio di un palazzo vecchio. Lì  poco dopo rincasa Ida Ramundo.
Confuso dai fumi dell’ alcol segue in casa la povera  maestra, mezza ebrea e vedova. Stanca  rincasa con la borsa della spesa. Abita al sesto piano.
L’ interno della casa, composto da due misere stanze, fa nel giovane un effetto di rimpianto e malinconia per certe affinità con la sua casa materna in Bavarìa.
Ida, invece, vede in lui  lo sgherro nazista venuto a prelevarla.
E’ un momento drammatico per lei perché le ricompare la crisi epilettica “ Il corpo di Ida era rimasto inerte, come la sua coscienza senz’ altro movimento che un piccolo tremito dei muscoli e uno sguardo inerme di ripulsa estrema come davanti a un mostro “.
Lo sguardo di lei  è per il ragazzo un insulto.,la rabbia gli oscura i suoi occhi color turchino e le si butta addosso.
Subito dopo la violenza,  per motivi diversi, entrambi appaiono, però, accomunati dallo stesso dolore…
Il povero Gunther è vittima inconsapevole di eventi più grandi di lui e, come tutti i personaggi del libro, destinato a soccombere.
Tre giorni dopo, infatti, morirà nel Mediterraneo. Il romanzo La storia di Elsa Morante è una storia cieca e immutabile che non si svolge secondo una legge superiore di progresso, né secondo un piano provvidenziale, ma si sostanzia di gravi ingiustizie, odiose prevaricazioni e follie omicide destinate a travolgere i più deboli e gli indifesi.

Maria Castellani

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