Translate

mercoledì 9 aprile 2014

Notizie su Spinoza

 Alain  Minc, insigne  politologo, uno  dei  più  importanti  saggisti  francesi  di  oggi,  ha  scritto“ Spinoza,  un  romanzo  ebreo “.  Il  saggio  è  una  biografia  con  i  tratti  del  divertissment storico  sull’immigrazione  ebraica,  sull’Olanda multietnica  e  tollerante  del ‘ 600,  ma  anche  parabola  di  un  intellettuale  di  frontiera,  che  contro  ogni  rigorismo  è  riuscito  a  resistere   ai secoli  e  incontrare  altri  maestri  di  rottura  ( Hegel,  Nietzsche )  e  a  influenzare  la  filosofia politica  del  XX  secolo.  Minc  si  chiede  perché  per  tre  secoli  la  vita  di  Spinoza   ha  suscitato  poco  interesse,  come  se  la  potenza  della  sua  opera  fosse  sufficiente,  al  punto di   occultare  l’autore.  In  effetti  la  vita  di  Spinoza  nasconde  un  paradosso,   quello   di   un  ebreo portoghese  di Amsterdam , molatore  di  lenti    prudente  e pusillanime  al  punto  di  pubblicare  i  suoi  libri  solo  dietro l’anonimato “,  un  uomo  schivo,  lontano  dalle  corti  e  dai    salotti,  refrattario  ad  ogni  querelle  filosofica  e  politica, che    ha rivoluzionato     il  pensiero occidentale, divenendo  il  profeta  della  libertà  di religione  e della laicità dello stato in  un’epoca in   cui   per  la   religione    si   compivano  massacri  inauditi. Scomunicato   nel   1656  dalla  comunità   ebraica,  inviso   ai  protestanti,  visse  tutta  la  sua  vita  in  camere  affittate  in  piccoli   borghi  delle  province  olandesi. Grazie  a  Minc  ed  alla   sua   documentazione   si   può scoprire  uno  Spinoza  circondato     da amici  e  discepoli;  un  uomo  che  tiene  una  fitta  corrispondenza  epistolare, riservato  ma  affabile,  a  volte  un  po’ narcisista,  come  quando  parla  bene  del  suo    Trattato  teologico – politico “, fingendo  di  ignorarne  l’autore,  che  più  tardi   toglierà  dall’anominato, scoprendo  il suo  lato  affabile.  Un  suo  amico,  Oldenburg ,  nella   lettera  del  luglio  1675  gli  scrive     con molta  riservatezza:  “ Dalla  vostra  risposta  del  5  luglio  ho  visto  che  volete  pubblicare      il trattato    l’ Ethica  “;  promettetemi   di  non  inserirvi  niente  che  paia   compromettere  la  pratica  della  virtù religiosa,  tanto  più  che,  in  questo  secolo  degenerato  e  corrotto,  niente viene perseguitato  più  ardentemente  delle  dottrine  le  cui  conseguenze  sembrano giustificare  i  vizi della  nostra  epoca  “.

Marietta Gallo

Nessun commento :

Posta un commento