Intrighi di corte nel Ducato di Parma nel fosco scenario della
Restaurazione. Amori, passioni, violenze, sogni, illusioni e scoppiettanti
colpi di scena.
I personaggi del romanzo La certosa di Parma di Stendhal si
muovono nel complesso e contraddittorio trapasso dall’età napoleonica alla
Restaurazione in un’atmosfera cavalleresca e fantasiosa, tra maneggi politici,
corruzioni e dissolutezze, che ricordano la Roma dei Borgia.
La duchessa Gina Pietranera, dolce, affascinante e diabolica,
innamorata del nipote Fabrizio e pronta a tutto per aiutarlo. Il conte Mosca, politico
navigato ed intrigante, prigioniero della passione per Gina e disposto a
mettere in discussione persino la carriera politica per la splendida duchessa. Clelia
Conti, timida ed ostinata, cede alle lusinghe amorose di monsignor Fabrizio,
disposta per lui persino a mettere a
rischio la salute del figlioletto Sandrino, frutto della loro relazione.
Fabrizio, ingenuo, capriccioso, viziato e super protetto dalla zia
Gina e dal conte Mosca, che ne programmano l’esperienza ed il destino.
A sedici anni Fabrizio, ammaliato dal fascino dell’astro
napoleonico, si reca in Francia in contrasto con la volontà del padre, un
nobile lombardo filo austriaco. Partecipa alla battaglia di Waterloo e lì si infrange
il sogno romantico di gloria: viene derubato dai commilitoni, viene scambiato
per una spia, viene messo in prigione. Evade con l’aiuto di una donna e si
ritrova nel mezzo della battaglia dove gli viene sottratto il cavallo e perde
persino l’occasione di vedere da vicino l’amato Imperatore, che gli sfreccia
davanti proprio mentre è intento a bere un bicchiere di acqua vite.
Diventa monsignore, per merito della oculata regia di Gina e del
conte Mosca, e rischia di compromettere la sua carriera ecclesiastica a Parma, perché
viene preso da un capriccio amoroso per l’attrice Marietta. La vicenda lo
trascina verso l’uccisione del rivale Giletti, attore amante di Marietta. Finisce
in prigione nella torre Farnese di Parma, evade con l’aiuto di Gina e viene
riabilitato con l’autorevole intervento di Mosca, primo ministro del Ducato di
Parma.
Chiude la sua vita nell’ascetica Certosa di Parma dove rimane per
un anno prima di morire.
Un romanzo storico
brillante e scoppiettante, che lo scrittore francese offre al lettore in un
raffinato scrigno avvolto da una sottile ironia, che rende leggera persino la
morte dei personaggi, che diventa un normale trapasso a miglior vita.
Gaetano Bencivinni
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