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lunedì 24 marzo 2014

Fabrizio del Dongo, gendarme e monsignore

Intrighi di corte nel Ducato di Parma nel fosco scenario della Restaurazione. Amori, passioni, violenze, sogni, illusioni e scoppiettanti colpi di scena.
I personaggi del romanzo La certosa di Parma di Stendhal si muovono nel complesso e contraddittorio trapasso dall’età napoleonica alla Restaurazione in un’atmosfera cavalleresca e fantasiosa, tra maneggi politici, corruzioni e dissolutezze, che ricordano la Roma dei Borgia.
La duchessa Gina Pietranera, dolce, affascinante e diabolica, innamorata del nipote Fabrizio e pronta a tutto per aiutarlo. Il conte Mosca, politico navigato ed intrigante, prigioniero della passione per Gina e disposto a mettere in discussione persino la carriera politica per la splendida duchessa. Clelia Conti, timida ed ostinata, cede alle lusinghe amorose di monsignor Fabrizio, disposta per lui  persino a mettere a rischio la salute del figlioletto Sandrino, frutto della loro relazione.
Fabrizio, ingenuo, capriccioso, viziato e super protetto dalla zia Gina e dal conte Mosca, che ne programmano l’esperienza ed il destino.
A sedici anni Fabrizio, ammaliato dal fascino dell’astro napoleonico, si reca in Francia in contrasto con la volontà del padre, un nobile lombardo filo austriaco. Partecipa alla battaglia di Waterloo e lì si infrange il sogno romantico di gloria: viene derubato dai commilitoni, viene scambiato per una spia, viene messo in prigione. Evade con l’aiuto di una donna e si ritrova nel mezzo della battaglia dove gli viene sottratto il cavallo e perde persino l’occasione di vedere da vicino l’amato Imperatore, che gli sfreccia davanti proprio mentre è intento a bere un bicchiere di acqua vite.
Diventa monsignore, per merito della oculata regia di Gina e del conte Mosca, e rischia di compromettere la sua carriera ecclesiastica a Parma, perché viene preso da un capriccio amoroso per l’attrice Marietta. La vicenda lo trascina verso l’uccisione del rivale Giletti, attore amante di Marietta. Finisce in prigione nella torre Farnese di Parma, evade con l’aiuto di Gina e viene riabilitato con l’autorevole intervento di Mosca, primo ministro del Ducato di Parma.
Chiude la sua vita nell’ascetica Certosa di Parma dove rimane per un anno prima di morire.
Un  romanzo storico brillante e scoppiettante, che lo scrittore francese offre al lettore in un raffinato scrigno avvolto da una sottile ironia, che rende leggera persino la morte dei personaggi, che diventa un normale trapasso a miglior vita.


Gaetano Bencivinni 

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