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giovedì 6 marzo 2014

Margherita di Savoia

Bisogna sapere che in Puglia ed esattamente in provincia di Foggia, sulla costa adriatica, esiste un’importante cittadina termale ricca di storia e di risorse che adesso conta oltre 14.000 abitanti e si chiama proprio Margherita di Savoia in onore della prima regina d’Italia, ma che attraverso i secoli ha avuto diverse denominazioni, secondo  chi occupasse il territorio.
I suoi abitanti sono chiamati anche “salinari” per via delle saline, ricchissima risorsa, ivi esistente.
In questa cittadina vive e opera un dinamico e santo sacerdote, sempre allegro e anche un po’ burlone: don Emanuele, il cui vero nome è Vittorio Emanuele. I suoi parrocchiani lo chiamano semplicemente Monsignore, onorificenza di cui è da  tempo insignito.
Don Emanuele organizza molto spesso dei pellegrinaggi e va con i suoi parrocchiani in giro per i santuari del mondo. Ad esempio, a Lourdes, è andato, tra viaggi in pullman, in aereo, in automobile o in treno, approssimativamente un centinaio di volte.
Essendosi recato una volta a Fatima, si fermò, di passaggio, a Cascais e fu ricevuto, insieme a tutto il suo gruppo, da Sua Maestà Umberto di Savoia che in quel posto viveva allora in esilio. Con la fine della seconda guerra mondiale e a seguito del referendum popolare, la Monarchia aveva, infatti, ceduto il posto alla Repubblica e l’Italia era ormai interdetta a tutta la discendenza reale maschile. Le cose cambieranno soltanto con l’avvento del terzo millennio quando la discendenza di Umberto potrà, piuttosto ingloriosamente, tornare.
Re Umberto, in quell’occasione, ricevendo uno dopo l’altro i connazionali, stringeva loro la mano e ciascuno gli diceva il proprio nome.
Arrivato il turno di monsignore, questi porse la mano a sua Maestà dicendogli:
- “Vittorio Emanuele!”.
E il re, piuttosto contrariato:
- “No… Umberto!..”
- “Maestà, so bene che Lei è Umberto”. “Sono io…Vittorio Emanuele!”
- “Bene”- riprese Sua Maestà - “Avevo frainteso!..”.
E monsignore di rimando:
- “…sono un figlio di Margherita di Savoia.”
Questa volta il re, piuttosto stizzito, reagì:
- “Ma lei, padre… vuole proprio scherzare!...” 
- “Nient’affatto, maestà; ripeto che sono un figlio di Margherita di Savoia, cittadina di Puglia che Lei, forse, non ricorda o non ha conosciuto!..”
Il re allora, non più seccato ma divertito, gli strinse più forte la mano e, sorridendo, lo pregò di rimanere con lui a parlargli di Margherita di Savoia e della sua storia. Monsignore aderì di buon grado alla richiesta e si fermò a raccontare un po’ della ricca e travagliata storia di quella cittadina.
Alla fine Sua Maestà gli fece dono di alcune monete antiche di cui don Emanuele, va fiero. Così come a me di persona ha raccontato in un occasionale incontro sulle strade di Lourdes.

                                            Luigi Leporini

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