Translate

mercoledì 5 marzo 2014

L’assassino e la peccatrice

Non ci può essere  castigo per chi uccide una vecchia usuraia, la cui vita vale quanto quella di un pidocchio.
Questa idea, ossessiva e ripugnante, si annida nel sottosuolo dell’animo di Rodion Raskol'nikov, giovane studente di Pietroburgo, protagonista del romanzo Delitto e castigo dello scrittore russo Fëdor Dostojewski.
L’uomo forte ha il coraggio di violare le regole dei comuni mortali, osa compiere azioni orrende, si esalta nel disprezzo dello spirito di gregge dei mediocri e dei vigliacchi. Tale convinzione resiste nella mente di Raskol'nikov anche dopo che massacra con la scure l’usuraia e la sorella. Non turba il suo animo il rimorso per il delitto compiuto, ma il dramma di aver scoperto di essere inadeguato a vivere come un superuomo. Si consegna alla polizia e viene condannato ad otto anni di carcere da scontare in Siberia in una squallida prigione. L’amore per la peccatrice Sonia, che lo segue anche in Siberia, squarcia, dopo un anno di sofferenza in carcere, la dura corteccia del suo orgoglio e fa brillare nel suo animo la scintilla del pentimento. Inizia così il cammino della resurrezione, che lo porta verso una nuova vita e verso un nuovo modo di rapportarsi con il mondo. Un romanzo psicologico, che indaga i complessi meandri dell’animo umano e le ambiguità dell’esistenza, stretta tra la Scilla della vita normale e mediocre e la Cariddi della vita eccezionale e straordinaria.

Gaetano Bencivinni

Nessun commento :

Posta un commento