Noia,
indifferenza, ipocrisia, falsità, sessualità senza amore attraversano la
descrizione di una famiglia borghese in rovina, che lo scrittore Alberto
Moravia ci propone con il romanzo di esordio Gli indifferenti.
La vicenda
si svolge in una villa della vedova Maria Grazia, madre di Carla e di Michele,
e nella casa di Leo, affarista senza scrupoli, amante di Maria Grazia e di
Carla.
L’indifferenza
di Michele e la sua incapacità di agire per evitare la rovina della famiglia,
di cui ha piena consapevolezza, accompagnano il narrato tra parole dette e
pensieri non detti, tra buoni propositi e fallimenti nel tentativo costante di
Michele di appassionarsi alla vita senza mai riuscirvi.
Maria Grazia
è una donna vuota, capricciosa e viziata, Carla è una ventiquattrenne annoiata
alla ricerca di una nuova vita, per sottrarsi alla morsa del male di vivere che
l’avvolge, Michele è un antieroe inetto, sconfitto da se stesso prima che dal
mondo.
Il romanzo
si conclude con il matrimonio di convenienza tra Carla e Leo e con la sconfitta
di Michele, che cede alle lusinghe di Lisa, donna intrigante, curiosa e
pettegola, da cui è attratto sessualmente e di cui avverte la falsità dei
sentimenti.
Un bisogno
inappagato di sincerità è quello di Michele, vittima di una società borghese,
corrosa dal tarlo del sesso e del denaro.
Un romanzo
psicologico, che indaga le zone profonde dell’animo dei personaggi, che vivono
in un mondo borghese malato, privo di ideali e di sentimenti autentici.
Gaetano
Bencivinni
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