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lunedì 10 marzo 2014

Joseph Knecht e il gioco delle perle

Accetta la sfida dell’allievo Tito di raggiungere a nuoto la riva opposta di un laghetto alpino prima che l’ombra mattutina della rupe si dilegui e naufraga nelle acque gelide, stroncato dal freddo il maestro Joseph Knecht, protagonista del romanzo Il gioco delle perle di vetro dello scrittore tedesco Herman Hesse.
Finisce così, in modo tragico e sorprendente, la leggendaria vita di Joseph, eccellente maestro del gioco delle perle, arte combinatoria di simboli, segni e formule, che si pratica nella provincia immaginaria di Castalia, dove opera una autorità pedagogica, formata da eccezionali specialisti di elevata competenza in varie discipline umanistiche e scientifiche.
Il romanzo ricostruisce la biografia di Knecht e racconta la sua rapida ascesa nelle gerarchie pedagogiche sino a raggiungere il culmine della conoscenza nell’arte del gioco delle perle, di cui diventa autorevole ed indiscusso maestro.
I colloqui con il saggio benedettino Jacobus suscitano nel maestro l’interesse per la storia universale, trascurata dalla Castalia, dedita alla custodia di alte e raffinate conoscenze già acquisite, ma poco attenta ai richiami del mondo e alle sollecitazioni della storia.
Il credo supremo dell’intellettuale è l’aspirazione alla verità e alla libertà. Lo studioso lungimirante si predispone al risveglio, per catturare il segreto magico di ogni nuovo inizio, per interpretare le discontinuità, per cogliere le novità, per muoversi in sintonia con le trasformazioni sociali e storiche.
Ogni sistema culturale, saccente, borioso ed autoreferenziale, si avvia inesorabilmente verso il declino.
Knecht lascia pertanto la Castalia ed accetta la proposta dell’amico di giovinezza Plinio di far da precettore al figlio Tito, giovane focoso e ribelle, viziato e poco disposto al rigore degli studi.
Non è un caso se l’autore affida proprio a Tito, profondamente turbato dal senso di colpa per la tragica scomparsa di Joseph, il compito di operare nel mondo, illuminato dallo splendido esempio del maestro del gioco delle perle.
Un romanzo filosofico complesso, che trasporta il lettore nell’intricato mondo delle conoscenze e nella complicata rete dei rapporti tra cultura e società, tra scienza e storia, tra politica e religione.

Gaetano Bencivinni

1 commento :

  1. Caro Prof. Gaetano Bencivinni,
    con le tue molto significative, costruttive e sintetiche relazioni su romanzi quali "Il deserto dei Tartari" di Dino Buzzati, "Gli indifferenti" di Alberto Moravia e tanti altri libri, dai la possibilità di pensare, riflettere sulla vita, sulle persone, sulla società.
    Intanto stimoli alla lettura o rilettura dei libri da te citati.
    Grazie per il lavoro che stai svolgendo.
    Marietta Galllo

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